Cerchi Infiniti

Cerchi Infiniti
Sabato 11 Marzo 2017, 09:59
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Cees Nooteboom è uno dei pochi in giro di cui fidarsi. È un poeta e scrittore olandese, che in Italia si è fatto conoscere soprattutto per “Tumbas” (Iperborea), in realtà andrebbero lette prima le sue poesie, “Luce ovunque” (Einaudi), per capire cosa lo porta a girare per cimiteri e tombe d’artista. Ora è uscito “Cerchi Infiniti” (Iperborea), apparentemente un taccuino di viaggio, in realtà è il tentativo di darsi un’altra vita, in quarant’anni di voli in Giappone. Di cui conosce storia e paesaggi, religioni e letteratura, e di cui si serve per espatriare non solo dal suo paese, ma dalla sua cultura. Lo fa a piccoli passi, senza enfasi o sensazionalismo, con una vena malinconica. Sembra in degenza e per questo vulnerabile e sorprendibile, invece è solo il suo animo sornione. Dovete pensare a Peter Falk nelle vesti del tenente Colombo che vi racconta il Giappone, in modo familiare e arguto, senza lasciare nulla a caso, e con un mucchio di dettagli al seguito. 
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