Bagliori a San Pietroburgo

Bagliori a San Pietroburgo
Venerdì 3 Novembre 2017, 10:07
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Jan Brokken, scrittore e viaggiatore olandese, ha il merito di saper volare sui luoghi e le persone, scende lentamente a toccare quello che racconta, e lo mostra, arrivando all’essenzialità della storia senza compiacimento né parole superflue, e poi si rialza in volo. “Bagliori a San Pietroburgo” (Iperborea) è un libro di memoria e leggerezza, un saliscendi tra ricordi, storie, uomini e donne. Brokken parte dall’Achmatova e torna a lei, in una geometria circolare, per cogliere l’essenza di una città fondamentale per la storia russa. È lì che arriva Lenin, è lì che vivono Dostoevskij e Malevič e Stravinskij e Rasputin e tanti altri, persino Putin. Perché non solo tutti i grandi scrittori russi sono stati dei ribelli, ma tutti i grandi russi, col carico di spine che la scelta comporta. Brokken non indugia, ma dice tantissimo, parlando sia a chi ama la Russia ed ha letto, visto, ascoltato o girato per la città come lui, sia a chi non l’ha ancora fatto. È un libro di riscoperte e stupore, imbottito di corpi e precipizi, vette d’arte e dolore, architettura e sangue, e su tutto la neve: sulle tombe e sui libri, sulle malefatte e sulla bellezza, d’una città che ci appartiene
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