«Gomorra» sbarca in America
e a Venezia arriva la "paranza" di «Robinù»

Mercoledì 24 Agosto 2016, 11:30
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La serie su «Gomorra» arriva alla tv americana preceduta dai commenti entusiastici dei media. Dal «New York Times» al «Wall Street Journal» è un coro di lodi sulla qualità del racconto e delle immagini e «Primo», indicato come il periodico di riferimento della comunità italo-americana, addirittura ribalta l’equazione Gomorra-cattiva maestra televisione azzerando la polemica sui presunti danni all’immagine di Napoli che, anzi, risulterebbe agli occhi dello spettatore americano più bella, dinamica e moderna di quanto lo stereotipo folkloristico di solito non la rappresenti.

Il fatto di cronaca, insomma, si è trasformato a tutti gli effetti in un genere narrativo di serie A e, come sempre accade, il genere sublima la realtà, per violenta che sia, disinnescandone la carica eversiva. È prevedibile che la stessa cosa accada con «La paranza dei bambini», il nuovo libro di Roberto Saviano in uscita a Natale sulle baby gang che hanno cambiato la geografia criminale di Napoli. Una narrazione che dalle anticipazioni circolate pare assai efficace e  drammaturgicamente potente. Perfetta per essere tradotta in immagini. Sul tema, del resto, si è già esercitato anche Michele Santoro, autore e non più conduttore: il suo documentario sui boss ragazzini del Napoletano, «Robinù», si vedrà tra qualche giorno alla Mostra di Venezia.
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