Trenta vescovi riuniti in sinodo nel Sannio per riflettere sul futuro delle aree interne. E proporre delle soluzioni per l’esercizio pastorale in comunità sempre più spopolate, aggiungendo una riflessione anche sull’autonomia differenziata. E’ questo in sintesi il senso della due giorni di confronto promossa dall’Arcidiocesi di Benevento presso il centro «La Pace» e che oggi è giunto a conclusione, con l’intervento del segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana Monsignor Giuseppe Baturi.
Proprio sul disegno di legge voluto dalla Lega, monsignor Baturi a nome del sinodo ha lanciato un messaggio chiaro alla politica, quello «di non dimenticare i vincoli di solidarietà e di coesione che fanno della nostra nazione un popolo. Questo avviene garantendo agli uomini, a prescindere dai luoghi in cui nascono, condizioni di vita e qualità di vita ragionevoli, in termini di educazione, di assistenza sanitaria di viabilità, e anche di possibilità - come dice la Costituzione - di svolgere la propria personalità, in modo pieno».
A esprimere preoccupazione anche l’arcivescovo di Benevento Felice Accrocca: «Nel corso di questi dibattiti - ha commentato - tutti noi abbiamo espresso una preoccupazione sincera e non pervenuta sull’autonomia differenziata.
Un tema non a caso discusso nel Sannio, territorio dell'entroterra campano che da sempre stenta a rientrare nelle priorità dell'agenda politica regionale e nazionale.