San Salvatore Telesino, la criminologa:
«No prove che Maria è stata uccisa»

San Salvatore Telesino, la criminologa: «No prove che Maria è stata uccisa»
Lunedì 30 Gennaio 2017, 08:16 - Ultimo agg. 08:19
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SAN SALVATORE TELESINO - Non ci sono prove che Maria è stata uccisa. Così Ursula Franco, la criminologa che collabora con gli avvocati Maturo e Verrillo, a nome della difesa dei fratelli Ciocan per il caso della piccola Maria Ungureanu, rinvenuta senza vita il 19 giugno dello scorso anno, morta annegata, nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino. 

“La “debacle investigativa” che ha travolto la procura di Benevento ha un’unica causa, la tunnel vision che ha colpito chi ha condotto le indagini. Gli inquirenti hanno creduto, a causa della loro miopia investigativa, di trovarsi di fronte ad un omicidio e che i responsabili fossero i fratelli Ciocan; le risultanze delle indagini gli hanno dato torto ma nonostante tutto non cambiano rotta”.
La Franco prosegue: “La maggior parte delle morti per annegamento sono accidentali. L’annegamento è l’ottava causa di morte tra i bambini ed i ragazzi sotto i 20 anni. La mancanza di barriere di sicurezza nelle piscine private o in quelle pubbliche durante le ore di chiusura degli impianti e una sorveglianza non adeguata da parte degli adulti sono le cause principali degli annegamenti tra i bambini. Nessun dato medico legale è di sostegno all’ipotesi omicidiaria.
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