Sul tavolino posto al centro del salotto ci sono santini e manifestini di varie dimensioni che la ritraggono nella sua nuova sfida. Sandra Lonardo Mastella, già presidente del Consiglio regionale della Campania e senatrice, è candidata alle elezioni europee con la lista «Stati Uniti d'Europa», in quota Italia viva, ed è nel clou della campagna elettorale. Riceve molte telefonate, una dopo l'altra. Qualcuna è organizzativa qualche altra di supporto. Risponde a tutti. Ha ufficializzato la propria candidatura da una decina di giorni (ieri ha firmato) ed avrà poco più di un mese per raggiungere, fisicamente o con altri mezzi, le sei regioni che compongono la circoscrizione Sud.
Era reticente a candidarsi poi ha deciso diversamente. Come mai?
«Mi ha molto colpito l'appello che mi ha fatto Renzi sia dalle pagine del “Corriere della Sera” sia nel corso dell'assemblea di Italia viva a Firenze quando ha specificato che voleva candidare delle persone che fossero testimonial di qualcosa che non funziona.
Com'erano i rapporti tra voi quando eravate colleghi?
«Sempre molto cordiali, di stima. Quando parlava in Senato tutti si zittivano. Stessa cosa quando interveniva Pierferdinando Casini. Sono due persone che hanno tanto da dire e lo dicono esageratamente bene».
Come sta procedendo la campagna elettorale?
«Sarà brevissima, poco più di un mese. Bisognerebbe visitare le sei regioni ma è impossibile. Stiamo operando attraverso la rete di amici, quella dell'ex Udeur, e le tante, tantissime persone che mi stanno chiamando per mettersi a disposizione».
Quindi sta riscontrando un clima positivo?
«Molto positivo. Si sta creando una bella atmosfera intorno. Dove ci porterà? Lo vedremo solo tra il 10 e l'11 giugno».
Dovrà vedersela anche con altri candidati sul territorio...
«Questa campagna elettorale è diversa dalle altre perché si vota col metodo proporzionale e ognuno andrà per sé. Non credo che ci siano sfide personali ma sfide sui problemi. Bisogna vedere dove sono allocate le persone e come si presentano. Io chiedo di non votare un partito che dice “Più Italia meno Europa”: ma come si fa? È esattamente il contrario. Non voterei mai per un partito che vota l'autonomia differenziata. Ma ci si rende conto che il giorno dopo che sarà approvata noi del Sud saremo più poveri? Poi c'è Valditara che promuove la scuola con le sponsorizzazioni: ma come si possono sostenere partiti del genere? Inoltre, invece di dare 100 euro alle persone bisognerebbe dargli il lavoro, i 100 euro mi sembrano tanto una marchetta elettorale. E poi si criticava Renzi quando l'ha fatto in passato».
Renzi si candida?
«Non lo so se si candida. Io vorrei tanto che lo facesse ma in questi giorni ha criticato aspramente quelli che l'hanno fatto. Se scenderà in campo e sarà votato però andrà davvero a sedere tra gli scranni di Bruxelles. Non è così per la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni. Non sarà certo lei ad andare in Europa, a rappresentare l'Italia saranno quelli delle seconde, terze e quarte file».
Parliamo del progetto politico della sua lista.
«Per un'europa più unita, più coesa, più forte dobbiamo pensare agli “Stati Uniti d'Europa”. Solo se vengono formati realmente e gli Stati membri parleranno un unico linguaggio l'europa potrà rapportarsi con il modo intero: sulla sicurezza, sul green, sull'efficientamento energetico, sulla lotta all'inquinamento, sull'automotive».
Renzi ha detto che girerà per l'Italia in sostegno dei suoi candidati. Sarà anche a Benevento?
«Sì, certamente».
Quando?
«Molto presto ma ancora non c'è una data stabilita».