Detenuto tenta la fuga dopo le cure ai denti: bloccato dagli agenti

Ilsuo tentativo è stato bloccato dagli agenti della polizia penitenziaria

Fuga in ospedale
Fuga in ospedale
di Enrico Marra
Sabato 3 Febbraio 2024, 10:59
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Un detenuto condotto dal carcere di contrada Capodimonte all'ospedale «San Pio» presso la divisione maxillo-facciale per un problema a un dente ha tentato di evadere, ma il suo tentativo è stato bloccato dagli agenti della polizia penitenziaria, che sono intervenuti alla presenza di numerosi pazienti in attesa di essere sottoposti ai trattamenti sanitari. Il putiferio si è scatenato ieri mattina. L'uomo, un detenuto beneventano di 39 anni, di corporatura robusta, completato il trattamento sanitario con una mossa fulminea, che ha sorpreso anche il medico che aveva appena eseguito l'intervento, nonché gli infermieri che lo assistevano, e si è precipitato nel lungo corridoio della struttura sanitaria, cercando di guadagnare l'uscita. Un compito non arduo tenuto conto che gli ambulatori della divisione maxillo-facciale dell'ospedale sono al piano terra del «San Pio» e, fatti pochi metri, si raggiunge, prima la struttura preposta alle prenotazioni, e quindi via dell'Angelo.

Ma gli agenti di scorta sono prontamente intervenuti aiutati anche da un collega ora in congedo, che era nel piazzale antistante la struttura ospedaliera e, visto il trambusto, ha partecipato all'azione per bloccare il detenuto. Un tentativo di evasione che è dunque durato solo qualche minuto. L'uomo una volta bloccato è stato quindi riportato nell'istituto di pena di contrada Capodimonte e la polizia penitenziaria ha iniziato come da prassi, accertamenti per verificare se il tentativo di fuga era un gesto improvviso del detenuto o qualcosa di programmato.

«Anche in questa occasione spiega il direttore del carcere Gianfranco Marcello - la polizia penitenziaria di Benevento ha dimostrato, pur sotto organico e con una elevata età media dei suoi appartenenti, elevata professionalità e notevole senso del dovere.

Oggi, ancora di più, esprimo rimarca Marcello - la mia vicinanza e gratitudine al personale tutto che, anche in condizioni di lavoro sempre più difficili e pesanti, non fa mai mancare il proprio apporto per rafforzare il rispetto delle leggi a favore dei cittadini onesti». Sulla vicenda interviene anche il sindacato Sinappe con una nota in cui afferma che «la grande competenza e la scaltrezza del personale di polizia penitenziaria impegnato nel servizio di traduzione evitava che l'intenzione di evadere fosse portata a compimento e con l'ausilio spontaneo anche di un poliziotto in congedo, il detenuto veniva riassicurato alla giustizia e ricondotto regolarmente in carcere. Ai colleghi intervenuti va il plauso dello Sinappe che chiede per gli stessi il riconoscimento di una ricompensa ministeriale richiesta maggiormente sentita se si pensa come nonostante la grave carenza organica più volte lamentata il carico di lavoro insostenibile, lo stress psicofisico, il reparto di Benevento riesca comunque a garantire il regolare svolgimento dell'attività lavorativa».

L'istituto di pena beneventano, tra l'altro, ai primi di gennaio era finito di nuovo alla ribalta della cronaca per il tentativo fallito di recapitare stupefacenti all'interno del carcere ai detenuti utilizzando un drone. In quell'occasione il drone era stato intercettato dalle apparecchiature antintrusione di cui il penitenziario è dotato, e la polizia penitenziaria d'intesa con i carabinieri, era riuscita ad individuare ed arrestare due persone di 38 e 40 anni del napoletano che in auto a bordo di una Y 10 si erano recati nella zona di contrada Capodimonte mettendo in azione il drone carico di stupefacenti e facendolo atterrare all'interno del carcere.

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