Cacciano, nuovo autovelox a 30 km all'ora: è bufera

Cacciano, nuovo autovelox a 30 km all'ora: è bufera
Sabato 25 Novembre 2017, 08:39 - Ultimo agg. 26 Novembre, 20:22
2 Minuti di Lettura
CACCIANO - Cacciano, piano traffico nella bufera, non piacciono l’autovelox a 30 Kmh e la sosta a tempo di appena 30 minuti. Situazione attenzionata dal comitato «Protrignina», associazione a tutela degli automobilisti, già protagonista di una battaglia, ancora in corso, contro gli autovelox installati dai Comuni lungo la Benevento–Caianello. Per quanto riguarda Cacciano, ad essere interessata dalle contestate misure è la parte centrale del paese, quel viale Principe Umberto che corrisponde al tratto di provinciale vitulanese che si estende dalla Basolata alla piazza Corticella. Lungo il percorso vige da qualche giorno il limite di 30 kmh, indicato da due cartelli messi all’inizio di ambedue i sensi di marcia. Con tanto di avvertimento legato al controllo elettronico della velocità. Circostanza che ha allarmato e non poco gli automobilisti in transito, molti dei quali, anziché procedere in seconda o terza marcia per non infrangere quel limite di velocità, tanto inusuale e difficile da rispettare, preferiscono affrontare la viabilità alternativa, interna, creando quindi paradossalmente maggiori situazioni di pericolo rispetto a quello che vorrebbe combattere l’adozione del limite.

Nel contempo è stata regolamentata anche la sosta all’interno del paese, nella stessa zona interessata dal limite di velocità, questa volta tramite la previsione di un disco orario della durata di mezz’ora. Ed anche in questo caso non sono mancati i malumori. Lungo il viale Principe Umberto sono infatti concentrate alcune delle maggiori attività economiche del paese, ma con tempistiche differenti e non solo. 

Se da un lato, infatti, la sosta in un bar o in supermercato può esaurirsi in pochi minuti, viceversa andare dal barbiere, dalla parrucchiera o anche recarsi in uno studio professionale, basti pensare che nella zona sono ubicati gli studi di due medici di famiglia, può comportare, ed anzi il più delle volte comporta una permanenza ben oltre la mezz’ora di cui al disco orario. Esponendo gli automobilisti al rischio di sanzioni. Da qui la protesta di alcuni commercianti, timorosi per una possibile perdita di clientela e degli stessi utenti, con la proposta di sostituire il disco orario con un parchimetro, che dissuaderebbe da soste «pigre», oppure da una diversa gestione delle aree, accostando al disco orario una zona a pagamento. Strisce blu e strisce bianche, in altre parole.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA