Benevento, chiude il parcheggio costato milioni

Benevento, chiude il parcheggio costato milioni
Martedì 7 Febbraio 2017, 08:23
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BENEVENTO - Chiude il parcheggio di via Porta Rufina. Da mercoledì 15 febbraio, la struttura non sarà più in esercizio vista la cessazione dell’attività da parte dell’Amts. È prevista, infatti, per la sera del 14 la consegna dell’immobile di via Santa Colomba al Comune, da parte della curatela, visto che l’Azienda Trasporti è «autorizzata» sino al 15 febbraio, scadenza della proroga che il giudice Michele Cuoco ha accordato al Comune di Benevento per far funzionare l’Amts. Dal giorno seguente, l’Azienda Mobilità Trasporti Sannio non sarà più in esercizio, con servizi rilevati, come noto, dalla Trotta Bus Services di Roma, unica ditta a partecipare alla gara indetta dal Comune di Benevento, che ha optato per un appalto unico, abbinando il trasporto pubblico locale a quello scolastico ed alla gestione dei parcheggi, la sosta a raso ed il megaparcheggio di Via del Pomerio. Ma, a differenza di questi ultimi, il parcheggio di Porta Rufina non è rientrato nella gara, in quanto affidato mediante un appalto in concessione, ad un’associazione temporanea di imprese costituita dalla Giuseppe Siciliano Costruzioni, dalla SE. PE. L., dall’ingegnere Pietro Ciardiello srl, dall’architetto Roberto Salerno e dall’Amts, per una spesa complessiva di 2.221.945,34 di cui 1.022.584, 67 a carico del Comune. Pertanto, la proprietà della struttura, composta da un piano interrato di 74 posti auto e un parcheggio a raso di 73, è in capo all’ente ma, essendo stata realizzata con un project financing, non poteva rientrare tra i parcheggi oggetto della gara da poco espletata. Anche perché la stella polare dei curatori è, ovviamente, l’interesse dei creditori. I quali, non furono pagati dalla precedente amministrazione poiché, secondo l’ex sindaco Fausto Pepe, essendo un progetto di finanza, lo si sarebbe trasformato in gara di appalto pubblico qualora l’Ati fosse stata indennizzata. Si innescò un contenzioso, fu necessario ricorrere ad un lodo arbitrale, che diede torto al Comune che, però, produsse ricorso in appello, istanza non ancora trattata e definita. 
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