Tumori, è allarme in Irpinia:
«Ogni anno 1.500 nuovi casi»

Tumori, è allarme in Irpinia: «Ogni anno 1.500 nuovi casi»
di Gianni Colucci
Martedì 9 Ottobre 2018, 11:00
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Inviato a Mirabella

Pochi acceleratori lineari per curare qualcosa come 1500 - 2000 casi di tumore l'anno in provincia di Avellino. È la cifra stimata dai ricercatori dell'Hillman cancer center che ha avviato una partnership con una delle più antiche realtà della sanità privata della provincia.

Sui circa 700 mila residenti delle province di Avellino e Benevento in provincia si stima che nei prossimi anni si diagnosticheranno 12 mila casi di tumore, seimila dei quali dovranno essere curati con la radioterapia. In provincia di Avellino, proporzionalmente, i ricercatori parlano di 1500-2000 casi l'anno: la metà da trattare con le nuove tecnologie della radioterapia. A Villa Maria ad Mirabella Eclano da ieri è in funzione l'acceleratore lineare tra i più avanzati del Paese.
 
Al netto dell'eterno conflitto sanità pubblica-privata, a Mirabella Eclano ieri mattina è stato messo un mattone importante per il territorio. Un acceleratore lineare tra l'altro in rete a livello internazionale in grado di intervenire con bassi o nulli livelli di tossicità su circa la metà dei tumori diagnosticati. E sono i dati di PierCarlo Gentile, direttore del nuovo Cancer center di Villa Maria, storica clinica privata dell'Eclanese, docente associato alla facoltà di medicina dell'Università di Pittsburgh, a convincere tutti che probabilmente il territorio rimane in ritardo in materia di impianti di nuova concezione in grado di far fronte alle cure delle neoplasie.

Per Gentile un presidio anche in una piccola realtà come quella di Villa Maria, appare un riferimento essenziale per migliaia di persone. «Si riducono i viaggi della speranza, si migliora la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie», dice il docente.

Tra l'altro l'analisi dell'andamento epidemiologico dice che sempre più sono i giovani ad essere aggrediti dai tumori. L'intervento con tecniche radioterapiche accoppiate a quelle modernissime ma forse più invasive, di tipo chirurgico e farmacologico, mette al riparo da recidive e consente di intervenire sui tumori più diffusi: mammella, colon, prostata.

«L'investimento di un privato è consistente - dice il presidente del consiglio di amministrazione di Villa Julie, Domenico Covotta - si tratta di dare risposte che negli anni questa struttura ha ripreso a dare, riconquistando un ruolo centrale nell'area di riferimento che è a cavallo tra due provincie ma che è anche di interesse interregionale: vicina alla Puglia, alla Basilicata e alle aree metropolitane del Napoletano».

In una regione dove si convive con la vicenda della Terra dei fuochi e dove c'è stato un costante aumento dei casi di neoplasie, la no profit americana che mette in rete anche i piccoli centri come quello aperto ieri, ha calcolato che il fabbisogno regionale di questo tipo di interventi cresce al ritmo del 30 per cento l'anno. Ad oggi ovviamente i trattamenti sono coperti da assicurazioni private e l'accreditamento è il passo successivo per il centro di Mirabella Eclano.

Sono al momento tre gli acceleratori in funzione nella zona, oltre a quello di Avellino al Moscati, c'è a Benevento al Rummo, mentre un progetto riguarda anche il Fatebenefratelli. Per quanto riguarda l'acceleratore di Ariano Irpino al Frangipane, la manager dell'Asl di Avellino Maria Morgante ha assicurato che si arriverà in breve tempo all'apertura del reparto.

Una sana concorrenza pubblico-privato? Per il nuovo corso della sanità campana che tenta di uscire dalla fase di commissariamento, la ricetta è la collaborazione, la rete tra le realtà del territorio. Il percorso resta arduo.
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