Strage del bus in Irpinia:
«Quel mezzo mai controllato»

Strage del bus in Irpinia: «Quel mezzo mai controllato»
di Alessandra Montalbetti
Sabato 21 Aprile 2018, 11:05
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Strage del pullman, ascoltato il meccanico Pasquale Favilla, titolare dell'officina, presso la quale il proprietario del bus, Gennaro Lametta, nell'udienza precedente aveva dichiarato di aver fatto controllare il mezzo pesante. Ascoltata anche una registrazione audio effettuata qualche giorno dopo il tragico incidente nella quale si faceva riferimento ai controlli effettuati sul bus e realizzata dallo stesso Lametta. Il meccanico ha riconosciuto la voce registrata e quella del dipendente Pierino al quale dalla registrazione si sente chiedere da Lametta: «quando tu controllasti la trasmissione notasti qualcosa di anomalo?». Pierino replica: «Controllai il perno se fosse stretto».

Ma il meccanico davanti al giudice monocratico Luigi Buono, ha smentito la versione fornita da Lametta, difeso dall'avvocato Sergio Pisani. «Veniva sporadicamente da me a far controllare il pullman, inoltre la mia officina non è autorizzata, bensì generica - ha precisato il titolare dell'officina Favilla - un mese prima dell'incidente abbiamo soltanto sostituito i filtri del gasolio ed il tutto è durato mezz'ora, al massimo quarantacinque minuti».
 

Inoltre il meccanico ha sostenuto in aula di non aver effettuato un controllo ai freni «nessuno me l'aveva chiesto». Favilla ha smentito l'imputato Gennaro Lametta anche di avere effettuato dei controlli all'albero di trasmissione «in mia presenza nessuno l'ha controllato. Se la trasmissione fosse stata rotta il pullman non avrebbe potuto circolare». Intanto il legale di Lametta hanno chiesto di effettuare indagini nell'officina, richieste sulle quali il giudice si è riservato. Al fine di identificare il dipendente Pierino l'avvocato Pisani ha preannunciato indagini difensive per fornire al giudice le generalità del dipendente dell'officina.

«Vogliamo i colpevoli subito altrimenti inizieremo lo sciopero della fame sotto il viadotto Acqualonga». I familiari delle vittime dell'incidente, ieri mattina, hanno invocato una giustizia celere «a distanza di cinque anni dalla strage non abbiamo ancora un colpevole». Anche quella di ieri è stata un'udienza caratterizzata da momenti di tensione per la presenza dell'imputato Gennaro Lametta, considerato dai familiari delle vittime «colpevole» alla stregua degli altri imputati
 
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