Strage bus, in aula l'accusa del pm:
«Barriere non superano crash test»

Strage bus, in aula l'accusa del pm: «Barriere non superano crash test»
di Gianni Colucci
Mercoledì 10 Ottobre 2018, 12:47 - Ultimo agg. 15:13
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Il procuratore Cantelmo al processo strage bus di Avellino avvenuta nel 2013: disattesa la convenzione Stato-Autostrade. «850 km di barriere laterali a basso potenziale di assorbimento d'urto mai sostituite». Le barriere a basso potenziale non resiste a crash test di minin potenza. 

L'Ad Autostrade nel cda spiegava: «Non sussiste obbligo». Il costo dell'operazione era di 138 milioni di euro. L'argomento della riqualificazione è stato discusso nel cda del 18 dicembre 2008.

Lieve malore per una delle parti civili presenti al processo in corso ad Avellino per la strage del bus precipitato il 28 luglio del 2013 dal viadotto «Acqualonga» dell'A16 Napoli-Canosa nella quale morirono 40 persone. Partorina De Felice, sopravvissuta all'incidente nel quale perse il marito, ha avuto un mancamento fin quasi a perdere i sensi. Soccorsa dai carabinieri è stata portata fuori dall'aula ed è stata visitata dagli operatori del 118. La donna si è ripresa e ha rifiutato il trasferimento in ospedale per gli accertamenti del caso. Il malore è stato probabilmente determinato dalla folla che gremisce l'aula nell'udienza dedicata alle richieste del procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, per i 12 imputati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, tra i quali Giovanni Castellucci e Riccardo Mollo, rispettivamente Ad e Dg di Autostrade per l'Italia spa.

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