Occupa due alloggi pubblici,
sgomberata mamma di 47 anni

Occupa due alloggi pubblici, sgomberata mamma di 47 anni
di Antonella Palma
Sabato 17 Novembre 2018, 14:00
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SOLOFRA - Sgomberato un alloggio pubblico dell'Iacp, in via Cigliano, frazione Sant'Agata, che l'occupante non rilasciava da mesi, malgrado l'assegnazione di un altro appartamento, di proprietà comunale, avvenuta da quasi un anno. Una sorta di riedizione di «Lascia o raddoppia» quella tentata da una 47enne di Solofra, coniugata e con figli, il cui proposito è naufragato ieri mattina davanti alla task force messa in campo dal sindaco Michele Vignola, autorizzata dal Prefetto, Maria Tirone, e dal questore, Luigi Botte. La donna ha collaborato, evitando di peggiorare la sua posizione.

Da mesi, l'assegnataria, temporeggiava nel trasloco di arredi e masserizie dalla casa popolare di via Cigliano al nuovo alloggio comunale di via Casate (un complesso di 18 appartamenti ultimato a tempo di record e assegnato agli aventi diritto nel dicembre dello scorso anno). Alle 10 l'arrivo, davanti all'edificio della frazione Sant'Agata, di due unità della Polizia locale (coordinate dal comandante Lucio De Pascale), d'una gazzella dei Carabinieri, impegnata dal comandante Giuseppe Friscuolo, dei funzionari dei Servizi sociali e del settore Casa, di un'ambulanza dell'associazione «Ostetrica Gagliardi». La fasi dello sgombero hanno attirato numerosi curiosi e residenti nel quartiere popolare della frazione.
 
Una vicenda emblematica, quella che ha avuto il suo epilogo ieri mattina, con i riflettori accesi sull'emergenza abitativa. Anche a Solofra, da tempo, si registra un crescendo di richieste di aiuto, al Comune, da parte di nuclei familiari senza più reddito che vengono raggiunti da sentenze di sfratto per morosità incolpevoli. Situazioni che il sindaco Vignola cerca di fronteggiare anche grazie allo spirito collaborativo dell'Istituto Autonomo Case Popolari, pronto a «girare» alloggi che eventualmente si rendono disponibili. «L'amministrazione comunale si sta facendo carico costante - spiega il primo cittadino - delle esigenze delle fasce deboli, anche sul fronte abitativo. Pertanto non può essere tollerata alcuna illegalità o abuso dei beni pubblici. Inevitabile il ricorso a tutti gli strumenti previsti dalla legge, compresa la Forza pubblica. Pertanto ringrazio questore, prefetto, carabinieri, polizia locale ed uffici comunali intervenuti nella procedura, riaffermando il primato delle regole e della legalità, nel rispetto della famiglia interessata allo sgombero».

La 47enne era stata sostenuta in precedenza con una prima assegnazione, a seguito di sfratto, e successivamente, con la nascita di altri figli, con l'affidamento dell'alloggio Iacp di maggiore superficie ieri recuperato dalle Forze dell'ordine. Nel 2012, tra l'altro, era stata collocata nella graduatoria ordinaria, in attesa del completamento degli alloggi di via Casate, tra cui quello assegnato lo scorso dicembre. Poi il crescendo di sollecitazioni. Diffide, quelle inviate a maggio, luglio e settembre, rimaste senza esito. Il 23 ottobre l'ordinanza del sindaco Michele Vignola che imponeva il rilascio ad horas dell'alloggio di via Cigliano. Dopo qualche giorno la sollecitazione anche dall'Iacp, proprietario dei locali. Ieri la conclusione della vicenda, che di fatto consente di assegnare l'immobile ad altra famiglia sottoposta a sfratto, da tempo in attesa di essere messa in salvo.
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