Prostituzione in Campania,
in tre a processo a marzo

Prostituzione in Campania, in tre a processo a marzo
di Alessandra Montalbetti
Venerdì 12 Gennaio 2018, 12:11
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Svolta sul giro di prostituzione minorile. La procura distrettuale di Napoli, per l'evidenza della prova, ha chiesto il giudizio immediato per i tre indagati accusati di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, nonché atti sessuali con minori. Dunque dopo che il gip Isabella Iaselli ha accolto la richiesta, non vi sarà il passaggio per l'udienza preliminare, per deciderne l'eventuale rinvio a giudizio, ma saranno sottoposti direttamente al processo che inizierà il prossimo 7 marzo dinanzi al tribunale di Avellino, in composizione collegiale.

I tre imputati furono tratti in arresto tra Avellino, Mercogliano e Lapio lo scorso 30 ottobre quando i carabinieri del comando provinciale di Avellino diedero esecuzione a un'ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip, Isabella Iaselli presso il tribunale partenopeo, su richiesta della Procura Distrettuale di Napoli, con l'accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali a pagamento con minori e violazione della legge Merlin sulla prostituzione. In carcere finì il 70enne, gestore del noto circolo ricreativo L'Incontro di via Vasto e residente a Mercogliano, Federico De Vito difeso dagli avvocati Claudio Frongillo e Ennio Napolillo.

Mentre i due clienti delle minorenni, Pino Roselli 52enne professionista avellinese difeso dall'avvocato Gaetano Manzi, e Mario Luciano, l'85enne di Lapio, difeso dagli avvocati Gianfranco Iacobelli e Generoso Pagliarulo, finirono agli arresti domiciliari, ai quali sono tutt'ora sottoposti. I difensori dei tre imputati ora dovranno decidere se optare per qualche rito alternativo al giudizio immediato (rito abbreviato o patteggiamento) chiesto dalla procura partenopea. L'unico a rispondere alle domande del gip, durante l'interrogatorio di garanzia, fu Raselli, consulente del lavoro. Mentre gli altri due coinvolti nell'inchiesta, De Vito e Luciano, si avvalsero della facoltà di non rispondere.

 

L'inchiesta che ha portato alla luce quanto accadeva all'interno del circolo L'Incontro della galleria Ciardiello, è nata da un'altra vicenda di prostituzione minorile che coinvolgeva anche alcuni ragazzini. Infine ad incastrare il 70enne De Vito - che per anni avrebbe gestito il giro di prostituzione - e i due che avrebbero avuto rapporti con le baby prostitute, le dichiarazioni di alcune delle ragazzine, oltre alle intercettazioni telefoniche e ai numerosi pedinamenti effettuati dai carabinieri del comando provinciale di Avellino. Le indagini, condotte dai militari del nucleo investigativo dal maggio 2016 al marzo 2017, hanno consentito di appurare che De Vito adescava le ragazzine nel circolo privato dove, dopo aver marinato la scuola o durante le assemblee, trascorrevano qualche ora.

Le avvicinava circuendole con complimenti ed avance per poi chiedere di avere rapporti sessuali con lui e con gli altri due indagati, questi ultimi agli arresti domiciliari. Nell'ambito dell'attività di gestione del suo locale, il titolare del circolo e al quale il 15 novembre scorso è stata attenuata la misura cautelare con gli arresti domiciliari dal tribunale del riesame - avvicinava le ragazze prospettandogli la possibilità di lavorare sia presso il circolo che in altre attività e promettendogli un cospicuo guadagno economico da 10 ad un massimo di 100 euro, le invogliava a dimostrarsi «disponibili alle avances» sue e dei clienti e, una volta percepito il loro stato di bisogno economico e approfittando della loro fragilità emotiva, le invogliava ad avere rapporti sessuali.
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