Ponte Ofantina, lavori fermi
e il prefetto va dal ministro

Ponte Ofantina, lavori fermi e il prefetto va dal ministro
di Katiuscia Guarino
Lunedì 5 Novembre 2018, 11:00
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Finisce al Ministero la querelle del ponte di Parolise dell'Ofantina: lavori praticamente fermi e disagi che crescono. È previsto per giovedì 8 novembre a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un vertice tra Anas, Prefettura e Genio Civile al fine di trovare una soluzione per far riprendere a pieno regime l'attività nel cantiere.

La richiesta dell'incontro è stata avanzata dal prefetto di Avellino, Maria Tirone, per sbrogliare la matassa che si è venuta a creare a causa del mancato deposito dei calcoli al Genio Civile per ottenere l'autorizzazione sismica.
 
Anche le quattro famiglie proprietarie delle abitazioni che si trovano a pochi passi dai piloni non sono state ancora trasferite. Ieri avrebbero dovuto lasciare gli immobili per consentire di installare alcuni macchinari per procedere alle demolizioni delle parti della struttura ancora da smontare.

Ma gli interessati non hanno ricevuto alcuna comunicazione che, secondo gli accordi, deve arrivare almeno con due settimane di anticipo. Il rischio che i tempi si allunghino ulteriormente è sempre più concreto. Crescono disagi e malumori a Parolise e a San Potito, dove viene deviato il traffico dei veicoli fino a sette tonnellate e mezzo. Nelle strade interne dei due paesi si snoda buona parte del percorso alternativo.

Un banale incidente a una vettura e un tombino saltato negli ultimi giorni hanno mandato in tilt la circolazione. Lunghe code di auto che hanno intasato le strade dei due paesi.

«Siamo in una condizione di stallo. Speriamo che giovedì la situazione si sblocchi altrimenti siamo pronti alla mobilitazione. Pensiamo a una raccolta di firme tra i cittadini di Parolise e dei paesi della zona, ma ragioniamo anche su altre iniziative di protesta - afferma Ermelindo De Lauri, consigliere comunale di Parolise».

«Auspichiamo aggiunge anche a nome del vicesindaco Antonio Ferullo - che al più presto si possa giungere ad una risoluzione e si continui a lavorare per finire le opere quanto prima. Quest'area è snodo fondamentale tra Alta Irpinia, città capoluogo e Valle del Sabato. Le persone si sentono abbandonate e ancor di più gli esercenti. Le attività commerciali sono prossime alla chiusura. E a loro non è stato dato alcun ristoro - è l'allarme di De Lauri».

Sulla stessa linea il sindaco di San Potito Ultra, Pasquale Nazzaro, che solleva il problema della mancata realizzazione della segnaletica aggiuntiva da parte dell'Anas, necessaria per questioni di sicurezza e di tutela dei cittadini. Nazzaro chiede soprattutto rilevatori di velocità e strisce pedonale. «Il flusso di auto che circola nel nostro paese è ovviamente aumentato a dismisura dichiara Nazzaro Diventa complicato anche attraversare la strada. Nel corso dell'ultimo Cov (Comitato operativo per la viabilità) in Prefettura ho sollevato nuovamente la questione della segnaletica. Spero che questa volta le promesse vengano mantenute. Quello di San Potito è il tratto di via più lungo e le difficoltà sono serie - sottolinea Nazzaro - Due giorni fa è saltato il tombino di una fognatura sul viale a causa della pioggia, determinando lunghissime code di veicoli su entrambi i sensi di marcia. Insomma, anche piccole cose facilmente risolvibili creano disagi enormi». I timori degli amministratori locali è che la situazione possa peggiorare con l'inverno. Nei giorni scorsi anche il sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri, ha fatto sentire la propria voce, evidenziando le difficoltà di chi deve raggiungere l'Alta Irpinia quotidianamente.
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