Avellino. Mamma, papà e figlio: truffa ​online formato in famiglia

Avellino. Mamma, papà e figlio: truffa online formato in famiglia
di Giulio D'Andrea
Venerdì 28 Ottobre 2016, 12:24
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LIONI. Annunci civetta su Ebay, Bakeka e AAAannunci per vendere biglietti pr concerti, cellulari, robot da cucina Bimby, play station e per affittare appartamenti per le vacanze. Tre persone sono finite in carcere. Un'altra si trova agli arresti domiciliari e una quinta avrà l'obbligo di firma. E' il bilancio di un'operazione congiunta messa a segno da Polizia e Carabinieri mercoledì scorso a Lioni. Un'intera famiglia, compreso un figlio minorenne era dedita al confezionare gli annunci. Lo schema prevedeva il versamento di anticipi su carte i creditori ricaricabili e i proventi erano trasferiti su altri conti. Il giro di affari tra i 40 e i 50 mila euro. Contestati non soltanto i reati di truffa on line ma anche di riciclaggio. Dalla poste pay dell'ideatore della truffa le cifre finivano su quelle intestate e in uso da una sua congiunta e al marito della donna oltre che al figlio della coppia (ora il tribunale dei minori di Napoli si sa interessando alla vicenda), coinvolta nel giro anche una quinta persona. Per coloro che movimentavano il denaro e postavano gli annunci è scattato l'arresto, domiciliari e obbligo di firma per gli altri. All'alba agenti e militari hanno proceduto all'esecuzione dell'ordinanza nei confronti delle cinque persone. Si tratta di un'associazione a delinquere: finalizzata alle truffe nel settore dell'e-commerce e al riciclaggio dei proventi delle stesse truffe.

Si tratta soltanto di operazioni online messe a segno in un arco di tempo che va dal 2013 al 2015. Il sistema criminoso era semplice ed efficace. Tra i truffatori c'era chi aveva buone conoscenze informatiche. Venivano creati annunci, risultati poi falsi, sui più noti portali di compravendita online. Gli acquirenti pagavano su postpay o tramite bonifici bancari. E ovviamente non ricevevano nulla. La struttura aveva a disposizione strumenti tecnologici e conti correnti d'appoggio. Ed era caratterizzata da ruoli interscambiabili. E' stato necessario un intenso lavoro investigativo e la collaborazione con altri Tribunali. Il tutto è stato coordinato dalla Procura della Repubblica di Avellino a partire dal 2013. Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sant'Angelo dei Lombardi, guidato dal vice questore aggiunto Rocco Rafaniello, si occupava del traffico internet. I carabinieri di Lioni, agli ordini del maresciallo Giuseppe Francesco Volpe, seguivano il riciclaggio. Soldi prelevati in contanti e reimpiegati in altre attività oppure su piattaforme di gioco online.
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