Avellino, bomba in palazzo:
era pronta a esplodere

Avellino, bomba in palazzo: era pronta a esplodere
di Maria De Vito
Martedì 31 Ottobre 2017, 12:20 - Ultimo agg. 12:26
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Una telefonata al «112» ha fatto scattare l'allarme bomba nel cuore della città. Pomeriggio di paura e di incredulità, quello vissuto ieri, dai residenti di via Tagliamento dove, all'interno dell'androne di un palazzo, è stato rinvenuto un rudimentale ordigno di piccole dimensioni.

Erano circa le 15.30 di ieri, quando è giunta, alla centrale operativa del Comando dei Carabinieri di Avellino, la segnalazione da parte di uno dei condomini del civico numero 50 di via Tagliamento: nella telefona viene denunciata la presenza di un congegno dal dubbio formato, presumibilmente una bomba carta, posizionato al di sopra di una delle cassette postali presenti nell'androne del palazzo.

Immediatamente sul luogo arrivano i militari di via Roma ed i Vigili del fuoco, allertati questi ultimi, contestualmente dagli stessi carabinieri che, dopo avere constatato l'effettiva presenza dell'ordigno e stabilita una concreta probabilità di pericolo, mettono subito in sicurezza l'intera area.

La zona viene immediatamente delimitata ed una parte del palazzo, solamente la scala A, viene fatta evacuare per prudenza. Pochi i nuclei familiari presenti in quel momento nell'edificio, costituito da sette piani e che accoglie per lo più uffici e numerosi studi professionali.

In pochi minuti la notizia fa il giro della città, richiamando sul posto centinaia di curiosi. Inevitabili le ripercussioni sul traffico veicolare, subito andato in tilt. Intervengono sul posto anche gli agenti della polizia municipale, che provvedono a mettere ordine nella circolazione.

Sul posto arriva anche il comandante della Compagnia di Avellino dei carabinieri, Francesco Niccolo' Pirronti, che allerta il Nucleo artificieri dei carabinieri di Napoli. Giunto dopo circa un'ora in via Tagliamento, il personale specializzato, utilizzando delle sofisticate apparecchiature, accerta il reale pericolo di esplosione e segue il protocollo per rendere inoffensivo l'ordigno. Gli artificieri, adottando tutte le cautele del caso, trasportano l'ordigno sul retro del palazzo, in una zona sicura, dopo aver provveduto ad aprire tutte le finestre del portone, per evitare una eventuale onda d'urto al momento dell'esplosione e, alle 17.51, lo fanno brillare. Il boato viene udito chiaramente in tutta via Tagliamento. Pericolo scampato.

 

Subito avviate le indagini per risalire a coloro che hanno piazzato la bomba carta nel palazzo.
«Si è trattato di un'azione, con molta probabilità, a scopo intimidatorio - spiega al termine della lunga operazione di messa in sicurezza, il comandate di Compagnia dei carabinieri Niccolò Pirronti -. L'ordigno era di piccole dimensioni, ma sicuramente atto ad offendere. L'inchiesta è aperta, indagheremo in tutte le direzioni, sebbene abbiamo già raccolto diversi elementi utili per luce sull'episodio». Rimane stretto il riserbo da parte degli organi inquirenti. «Ciò che conta è avere ripristinato una situazione di normalità all'interno dell'edificio», conclude il comandante. Come detto, nell'edificio ci sono numerosi studi tecnici e, quindi, non si può escludere che un professionista sia finito nel mirino degli attentatori a causa della sua attività professionale. Da valutare anche l'ipotesi di una vendetta personale, per i più vari motivi, nei riguardi di qualche condomino del palazzo.
Resta, comunque, la pericolosità di un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi.
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