Frigento, perizia
grafologica sul patto
di sangue in convento

Frigento, perizia grafologica sul patto di sangue in convento
di Loredana Zarrella
Mercoledì 6 Gennaio 2016, 11:55 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 13:52
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«Padre Stefano Maria»: è la firma apposta con una penna a inchiostro blu sotto la lettera firmata con il sangue da una suora il 21 maggio 1993, come patto di fedeltà al Fondatore della Congregazione. «Una firma autografa del fondatore dei Frati Francescani dell’Immacolata» secondo la perizia grafologica richiesta dall’avvocato Giuseppe Sarno, il legale della gestione commissariale dell’Ordine. 
«Dall’analisi dei documenti in nostro possesso - scrive il consulente grafologo Gianluca Capra - e dai riscontri tecnici effettuati si deduce con elevata probabilità che la firma in verifica, apposta sul documento allegato alla seguente relazione tecnico-peritale…a nome di ”P.Stefano Maria” è riconducile alla stessa persona firmataria dei documenti comparativi…». La perizia di parte conferma così quanto sostenuto finora dalle tante ex suore fuoriuscite dall’Istituto commissariato dalla Santa Sede nel 2013. Testimonianze venute fuori nel giugno scorso, con il dossier scandalo su quei patti di fedeltà che le consorelle sarebbero state costrette a sottoscrivere con il sangue. Voci a cui il frate ultraottantenne aveva replicato nel novembre scorso attraverso la tv, nel programma di Rai Uno «La vita in diretta». «Costrizioni, violenze, persecuzioni - aveva detto Manelli -. Non esistono queste cose. Non ricordo nulla, né di aver messo mai firme. L’unica firma che io metto è quella sul registro delle professioni religiose che si fanno con le sante messe, le celebrazioni, ecc. Non ricordo nulla anche perché, effettivamente, sono cose di 23 anni fa, eccetera. Non credo proprio, quindi». 
La perizia parla invece di altro. Parla di una controfirma veritiera di Padre Manelli al patto di sangue, che ricorda i riti di affiliazione in uso tra i clan mafiosi; controbatte, in modo oggettivo, almeno al momento, in attesa di ulteriori verifiche, quanto invece contestato e smentito dal frate. «Sono solo fantasie - aveva detto Manelli -, accuse inventate da fuoriusciti e fuoriuscite come una specie di rivalsa perché dimostrati non idonei alla vita religiosa». 
Perché inventarsi di aver firmato allora patti di fedeltà a lui e al suo cofondatore Padre Gabriele Maria Pellettieri? 
La perizia, che sarà messa a disposizione degli inquirenti, si aggiunge al già corposo fascicolo sul caso dei Frati Francescani dell’Immacolata. Come elementi comparativi utili al lavoro di consulenza tecnico-grafica sono state utilizzate altre cartoline firmate da Padre Stefano Manelli. 
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