Strage bus Avellino, pm chiede
10 anni per i vertici di Autostrade

Strage bus Avellino, pm chiede 10 anni per i vertici di Autostrade
di Gianni Colucci
Mercoledì 10 Ottobre 2018, 14:25 - Ultimo agg. 18:47
2 Minuti di Lettura

Dieci anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e disastro colposo: questa la condanna richiesta dal procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo, per Giovanni Castellucci, attuale amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, e altri undici dirigenti e dipendenti della società imputati nel processo per la strage del bus in cui il 28 luglio del 2013 persero la vita 40 persone, precipitate dal viadotto Acqualonga dell'A16 Napoli-Canosa.

Durissimo l'atto d'accusa di Cantelmo, sui comportamenti di vertici e funzionari della società: il procuratore ha sottolineato in alcuni passaggi del suo intervento il preminente interesse al profitto di una società che «nonostante i lauti guadagni derivanti dal pedaggio che pagano i cittadini, non ha inteso provvedere alla manutenzione delle barriere del viadotto». In un successivo passaggio, Cantelmo ha censurato anche la condotta difensiva degli imputati: «Hanno scelto il negazionismo: nel rimpallo di competenze e responsabilità, nessuno sapeva niente di Acqualonga». Al giudice monocratico, Luigi Buono, che presiede il processo, dopo aver ricordato «la morte innocente delle vittime di Acqualonga», Cantelmo ha chiesto «una sentenza giusta, che non consenta a nessuno di farla franca»

Secca la replica dell’avvocato difensore di Autostrade, Giorgio Perroni: «Le richieste di condanna - ha dichiarato in una nota - appaiono poco sconcertanti, perché non fondate su alcun dato scientifico oggettivo e in contrasto con quanto emerso in dibattimento. Si contesta ad esempio alle strutture tecniche della società di aver mantenuto sul ponte Acqualonga barriere che pure rispondono ai più elevati standard di contenimento a livello internazionale, verificati non più tardi del 2015 e confermati dagli stessi periti dell’accusa, sulla base di vizi solo di tipo amministrativo. La decisione contestata si inserisce peraltro all’interno di un progetto di riqualifica delle barriere stesse, deciso su base volontaria da Autostrade per l’Italia, per il quale la società aveva messo a disposizione dei progettisti ben 150 milioni di euro». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA