Avellino, «Teatro Gesualdo, non messi
in condizione di lavorare»

Avellino, «Teatro Gesualdo, non messi in condizione di lavorare»
di Rossella Fierro
Martedì 29 Agosto 2017, 09:06
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Un consiglio comunale monotematico alla presenza del comitato di gestione del Teatro «Carlo Gesualdo» e un quadro chiaro dell'ammontare della liquidazione entro il 30 settembre. Obiettivo è far partire la stagione teatrale almeno a novembre, evitando però contenziosi relativi all'affidamento della partnership istituzionale. Questo il risultato di una lunga conferenza che ha visto i capigruppo consiliari confrontarsi con due esponenti della triade nominata dal sindaco Paolo Foti per guidare la struttura cittadina, Antonio Caputo e Angelo Maietta, alla presenza degli assessori Maria Elena Iaverone e Bruno Gambardella, rispettivamente delegati a Finanze e Cultura, e del segretario generale Riccardo Feola. Un incontro in cui la minoranza, che ne aveva fatto richiesta, non ha mancato di sottolineare il fallimento registrato fino ad oggi sull'intera vicenda «Carlo Gesualdo» e chiesto di rimettere ordine e trasparenza nelle procedure, ma ritenuto propositivo da tutte le parti.


«Il comitato è stato nominato senza ricevere alcun indirizzo politico gestionale, quindi allo stato non è in grado di fare nulla. Questo è il primo vulnus da colmare», commenta il capogruppo de «La Svolta Inizia da Te» Costantino Preziosi. «Attendiamo il parere pro veritate chiesto dal segretario Feola ad un consulente per capire se la convenzione annuale stipulata in regime di urgenza lo scorso anno abbia superato o meno l'affidamento triennale della stagione al Teatro Pubblico Campano, e chiarire dunque se un eventuale avviso pubblico di selezione possa essere impugnato dall'ente regionale. - prosegue Preziosi - Perdere ulteriormente tempo significherebbe creare le condizioni per un affidamento diretto d'urgenza, ennesimo pasticcio amministrativo. Nel frattempo resta da affrontare il tema della liquidazione, avere un quadro del monte debitorio e comprendere in che modo saldare i creditori, visto che queste somme non hanno i requisiti necessari per essere liquidate come debiti fuori bilancio». Evitare passi falsi dettati dalla fretta, rimettendo in ordine le procedure, è la richiesta di Giancarlo Giordano del gruppo «Si Può» che chiarisce: «C'è una parte amministrativa che riguarda la liquidazione e una di indirizzo politico che tocca a giunta, consiglio e comitato e che va cristallizzata quanto prima. Per questo abbiamo chiesto una seduta di consiglio comunale in cui gli attori protagonisti possano confrontarsi insieme sulla cornice entro cui deve muoversi chi gestisce il Teatro. Per ora siamo di fronte ad un fallimento: l'aver chiuso il polmone culturale della città che, di questo passo, rischia di restare così fino a fine consiliatura».


Trasparenza nelle procedure immediate e future. «Abbiamo strappato un impegno al comitato, - conclude Giordano - quelli di sottrarre la quota di biglietti omaggio alle logiche clientelari del passato per destinarla invece a studenti, migranti, associazioni di volontariato, case per anziani».
Rassicurazioni sui tempi di organizzazione della prossima stagione, le chiede anche il comitato stesso. «L'obiettivo comune è quello di riaprire il Teatro. commenta Maietta - Inutile negare che il ritardo accumulato è già preoccupante e che bisogna stringere. Fino a oggi non siamo stati messi in condizione di svolgere in pieno il nostro compito. Se da domani lo spirito propositivo emerso in riunione non dovesse corrispondere ad atti concreti, ne prenderemo atto». Una condizione che non viene negata dall'assessore Gambardella: «Difficile parlare di politiche di indirizzo gestionale se non sappiamo di quanto possiamo disporre. Finché non ci sarà un quadro chiaro sulla liquidazione, non si potrà procedere. La prudenza in questo frangente è una necessità, per evitare di impantanare la prossima stagione nelle sabbie mobili di contenziosi e debiti».
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