Avellino, giro di baby-prostitute nella sala giochi. L'intercettazione: «State ferme qualsiasi cosa vi facciano»

Avellino, giro di baby-prostitute nella sala giochi. L'intercettazione: «State ferme qualsiasi cosa vi facciano»
di Livio Coppola
Martedì 31 Ottobre 2017, 08:30 - Ultimo agg. 09:44
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Avellino. Erano schedate e classificate per età e avvenenza. In base alle quali venivano fissati i prezzi, con tanto di abbinamento alla professione del potenziale cliente: medico, ingegnere, avvocato e così via. Ma adesso il giro di baby-prostitute che vigeva da tre anni in pieno centro ad Avellino è giunto al capolinea.
Tre gli arresti operati dal comando provinciale dei carabinieri, su disposizione del Gip di Napoli Isabella Iaselli. In carcere è finito il titolare settantenne del circolo «L'Incontro» di via Vasto, residente a Mercogliano e considerato dagli inquirenti colui che adescava le ragazze e ne organizzava gli incontri con i clienti. Ai domiciliari, invece un ottantacinquenne di Lapio e un cinquantenne del capoluogo, ritenuti frequentatori abituali sia del locale che delle giovani che lavoravano all'interno.

La lista delle accuse complessivamente rivolte ai tre è corposa: induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali a pagamento con minori, violazione della legge Merlin. Dalle indagini è emerso che, fin dal 2014, diverse ragazze minorenni sarebbero state convinte dal titolare del circolo a lavorare saltuariamente con compensi tra i 10 e i 100 euro. Peccato che le prestazioni richieste non fossero quelle della barista o della pr, perché le giovani venivano indotte ad accettare le eventuali avances dei clienti o a rendersi disponibili ad incontri riservati con gli stessi nel retrobottega del locale, o sporadicamente in altri luoghi. «Dovete tenere compagnia ai clienti» e «restare ferme dinanzi agli stessi qualunque cosa vi facciano», sono le istruzioni, emerse dalle intercettazioni, che il gestore del circolo privato muoveva alle ragazze.

 

Nel giro, secondo quanto raccolto dagli investigatori, sarebbero finite complessivamente dodici giovani, di cui dieci di età inferiore ai 18 anni. Un vero e proprio circuito della baby-prostituzione, quello ricostruito dagli inquirenti, e rotto dopo una lunga serie di rilievi grazie alla denuncia del fidanzatino di una delle ragazze coinvolte nel giro: le sue condotte sempre più strane lo avevano spinto a rivolgersi ai carabinieri di Avellino, che a quel punto hanno iniziato a mettere insieme i tasselli di un'indagine che ha portato, all'alba di ieri, alle tre misure cautelari e al sequestro del circolo.

Inevitabile che nella città irpina non si parli d'altro. Il luogo finito nel mirino della Magistratura si trova a due passi dallo stazionamento degli autobus e per anni è stato ritenuto un ritrovo ordinario per studenti in orari di uscita. A quanto pare, c'era molto altro: «È stata scritta una pagina nera per tutta la provincia, per i padri, per le madri, per il territorio», è il commento del comandante avellinese dell'Arma, Massimo Cagnazzo, che non manca di evidenziare quanto sia «fondamentale denunciare». Le indagini, ovviamente, non sono finite. Al vaglio degli inquirenti c'è una lunga lista di clienti del circolo, nella quale figurerebbero diversi professionisti.
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