Avellino, avviso di sfratto
dall'opposizione al sindaco Ciampi

Avellino, avviso di sfratto dall'opposizione al sindaco Ciampi
di Flavio Coppola
Martedì 20 Novembre 2018, 12:00
3 Minuti di Lettura
L'amministrazione Ciampi incassa a maggioranza quello che potrebbe essere il suo ultimo atto in Consiglio comunale. Non senza polemiche, l'aula approva il bilancio consolidato 2017. Ma il veleno è nella coda: un attimo dopo aver favorito a suon di astensioni il via libera del documento contabile che, tra le altre cose, consentirà all'ente di stabilizzare i suoi 8 precari storici, le opposizioni si compattano sulla mozione di sfiducia che sabato prossimo, salvo nuovi colpi di scena questa mattina in conferenza dei capigruppo, verrà discussa per l'approvazione. Non a caso, il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi, sfida apertamente i 19 firmatari con parole di fuoco: «La votino per mandarci a casa o ci facciano lavorare per i prossimi 4 anni - attacca - Stiamo ponendo rimedio ai problemi che hanno creato loro».
 
Il Consiglio di ieri ha fatto registrare la decisa volontà di votarla da parte del consigliere «Popolare», Nicola Giordano, ma anche e soprattutto del capogruppo di «MaiPiù», Luca Cipriano. Fino a ieri, aveva dichiarato come pure i capigruppo del Pd e dei «Popolari» - di aspettare la relazione al dissesto del Collegio dei revisori. Ieri, riferendo che questi ultimi l'avrebbero presentata solo dopo l'eventuale approvazione in aula, in virtù di un'interpretazione del Tuel, Cipriano ha cambiato orizzonte: «Sabato avverrà l'ultimo atto di questa amministrazione - dice - La discussione e il voto sulla sfiducia, per noi, sono inderogabili». A conti fatti, dunque, l'amministrazione potrebbe cadere. In questo caso, il voto sul dissesto non avverrebbe mai. A meno che non si decidesse di portarlo in aula prima della sfiducia. Ciampi, però, non ci sta: «Sono tranquillo, ho la consapevolezza di aver fatto quello che dovevo premette Per noi, la delibera di dissesto deve essere accompagnata dalla relazione dei revisori, per garantire tanto i cittadini quanto i consiglieri».

Lo scenario, almeno in relazione ai tempi, si chiarirà definitivamente questa mattina, in una conferenza dei capigruppo che si preannuncia decisiva. Quanto al Bilancio consolidato all'ordine del giorno, il documento che cristallizza i numeri delle partecipazioni del Comune in Alto Calore e Acs è passato con 12 voti favorevoli e 14 astensioni. Particolarmente significative quelle dei democrat, che con Livio Petitto avevano proposto ed ottenuto l'approvazione di un emendamento che escludeva «la possibilità di nuove assunzioni al di fuori della stabilizzazione degli 8 precari». L'amministrazione, infatti, aveva inserito anche il reclutamento di ulteriori 7 figure, tra cui 2 dirigenti. «Un fatto immorale aveva sentenziato Petitto per un'amministrazione che vuole dichiarare il dissesto». Sul punto, anche Luca Cipriano aveva puntato l'indice: «Sventata un'operazione clientelare negli ultimi giorni di questa travagliata consiliatura. Roba da saldi di fine stagione». Per i «Popolari», Nicola Giordano aveva colto l'assist: «Vicenda paradossale, ma ora l'operazione verità è finita. Abbiate il coraggio di portare il dissesto in aula prima della sfiducia». Persino il sindaco e i consiglieri pentastellati avevano votato l'emendamento, mostrandosi politicamente ostaggio delle opposizioni. Ma poi Pd, «Popolari» e «Mai Più» si erano astenuti e Ciampi era andato nuovamente all'attacco: «Dire che le assunzioni erano clientelari è una grandissima menzogna, perché erano previste dalla precedente amministrazione data la grave carenza di personale».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA