Appalti, Guerriero e Smiraglia
rinunciano al riesame

Ritirato il ricorso, la dirigente comunale ufficializza le sue dimissioni dall'incarico

La bufera giudiziaria
La bufera giudiziaria
di Alessandra Montalbetti
Sabato 23 Marzo 2024, 00:00 - Ultimo agg. 09:16
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​​​Appalti pubblici condizionati, gli indagati hanno rinunciato al riesame. Si è concluso con un nulla di fatto il primo dei due procedimenti di riesame. L’udienza tanto attesa e prevista per ieri mattina poteva costituire la prima occasione utile per gli indagati per tentare di confutare l’impianto accusatorio. Ma così non è stato.

A rinunciare al riesame l’ex dirigente comunale Filomena Smiraglia, difesa dall’avvocato Marco Campora, l’ex consigliere comunale Diego Guerriero e suo fratello Fabio, titolare di uno studio professionale che avevano presentato ricorso contro i sequestri di telefonini, altri dispositivi informatici e documentazione varia. Intanto poco prima di far saltare l’udienza, la dirigente Filomena Smiraglia ha consegnato le sue dimissioni irrevocabili al segretario comunale, Vincenzo Lissa. Le sue dimissioni erano già nell’aria da giovedì sera, ma sono state formalizzate e pubblicate sull’albo pretorio del comune di Avellino, solo ieri mattina. L’architetto, di origini napoletane, era approdato ad Avellino nel 2021 ex articolo 110 del Tuel su indicazione del sindaco Gianluca Festa ed assunta a tempo determinato.

Alla dirigente napoletana era stata consegnata la gestione di settori nevralgici dell’ente di piazza del Popolo. A lei erano stati affidati i lavori pubblici, il personale, il patrimonio - infrastrutture, la suap e il commercio. Dopo i primi blitz negli uffici comunali la Smiraglia era stata spostata per diventare dapprima la dirigente del settore Ambiente, per poi dimettersi. Dei lavori pubblici ora se ne occuperà il dirigente Luigi Cicalese che in precedenza era delegato all’ambiente e che ottiene anche l’incarico di responsabile dei servizi sociali. Il settore patrimonio toccherà al segretario comunale, Vincenzo Lissa.

Smiraglia dunque ha scelto di lasciare l’incarico a tempo determinato, presso gli uffici di piazza del Popolo, così come aveva fatto qualche ora prima anche Diego Guerriero, che si è dimesso dal consiglio comunale e provinciale. In tutto sono sei gli indagati dell’inchiesta sugli appalti condizionati. Oltre ai tre per cui era fissato il riesame ieri figurano anche il sindaco e le due figure apicali della società sportiva Del-Fes cestistica. Ai sei la procura di Avellino contesta i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, emissione di false fatture per operazioni inesistenti, abuso in atto pubblico.

Ad avviso della procura di Avellino, il primo cittadino sarebbe il gestore di fatto della società sportiva irpina che avrebbe beneficiato di sponsorizzazioni da parte di altre società e aziende che a loro volta si sarebbero aggiudicate gli appalti pubblici indetti dal comune. Di qui il reato di turbativa contestato perché ad avviso degli inquirenti – gli amministratori comunali finiti nel registro il sindaco, la dirigente al personale e il consigliere comunale – avrebbero condizionati gli appalti per poi riottenere cifre da destinare alle attività sportive o a manifestazioni. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti anche la documentazione bancaria. Per gli inquirenti – in questo momento con le contestazioni provvisorie – i sei avrebbero creato un sistema teso a favorire alcune aziende rispetto ad altre per poi avere un tornaconto.

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Da qui la contestazione di associazione a delinquere – creata dal primo cittadino insieme ai fratelli Diego (geologo, ex consigliere comunale e provinciale) e Fabio Guerriero (architetto, presidente fino al 2023 anche del Parco dei Monti Picentini) alla dirigente Filomena Smiraglia e ai due fratelli Canonico della Del Fes (Gennaro e Andrea) - che avrebbero svolto un ruolo principale nel condizionare gli appalti pubblici, di maggiore rilievo che vanno dalla Dogana, all’ex palazzo comunale De Peruta.