«Autobus nella scarpata in Irpinia
viaggiava senza aver fatto revisione»

«Autobus nella scarpata in Irpinia viaggiava senza aver fatto revisione»
Mercoledì 22 Febbraio 2017, 14:12 - Ultimo agg. 14:13
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Breve udienza del processo in corso al Tribunale di Avellino per la strage del bus precipitato il 28 luglio 2013 dal viadotto «Acqualonga» dell' A16 Napoli-Canosa, nella quale morirono 40 persone. Davanti al giudice monocratico Luigi Buono, è stato ascoltato oggi l'agente della Polstrada Dario Maniero, che si è occupato delle verifiche sulla presunta revisione del pullman. Alla data dell'incidente, l'automezzo aveva percorso quasi un milione di chilometri.

Dalla testimonianza del poliziotto è emerso che della licenza per la circolazione, rilasciata dal Comune di Cercola a Gennaro Lametta, proprietario del bus e titolare dell'agenzia «Mondo Travel», non vi sarebbe traccia presso gli uffici del Comune. In assenza di questo documento - è stato ricordato dal teste - non sarebbe stato possibile accedere alla revisione. I controlli - secondo la procura di Avellino - non sarebbero comunque mai stati realmente effettuati. Il funzionario della Motorizzazione Civile di Napoli, Felice Saulino, e l'impiegata Antonietta Ceriola, che furono arrestati e nel processo sono imputati di falso in atto pubblico, avrebbero falsificato il documento di revisione dell'automezzo, entrando nel sistema informatico nei giorni successivi all'incidente.

Il giorno in cui il bus sarebbe stato sottoposto a revisione, il 26 marzo del 2013, erano 21 gli automezzi adibiti al trasporto passeggeri sottoposti a verifica. Secondo gli accertamenti svolti dalla Polstrada, il tempo dedicato ad ogni automezzo sarebbe stato inferiore agli 8 minuti. 7'45, ha precisato Mainiero. Un tempo che secondo gli esperti di manutenzione e revisione automobilistica è insufficiente a garantire un esame approfondito a garanzia della sicurezza. Le prossime udienze del processo sono state fissate per il 10 e il 31 marzo, e per il 17 e il 21 aprile.
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