Choc a Ravello: uccisa dalla rivale in amore. Cadavere nascosto nella cassapanca

Choc a Ravello: uccisa dalla rivale in amore. Cadavere nascosto nella cassapanca
di ​Mario Amodio
Sabato 28 Marzo 2015, 10:26 - Ultimo agg. 10:27
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Ravello. Un dramma di primavera. Un dramma che sconvolge Ravello proprio quando la città si risveglia dal letargo. Teatro di un giallo, forse passionale, in cui spicca una incredibile storia di degrado umano e sociale, è la zona periferica di San Cosma: qualche tornante e poco meno di un chilometro dal cento cittadino.

È qui, a metà strada tra il luogo di culto dedicato ai santi taumaturgi e il panorama mozzafiato che si staglia di fronte Ravello ha trovato la morte una donna di 48 anni.

Patrizia Attruia, questo il nome della vittima, il cui cadavere pare giacesse all’interno di una vecchia cassapanca, era originaria di Scafati e da alcuni anni viveva nella «città della musica» con un uomo del posto.

Insieme con Giuseppe Lima, ufficialmente il suo compagno, si era trasferita da alcuni mesi a casa di una terza persona: Vincenza Dipino che dopo aver perso la madre aveva deciso di ospitare la coppia nella propria abitazione. Ed è qui che si è consumata la tragedia che secondo gli investigatori potrebbe incredibilmente essere frutto di un omicidio. La donna è stata fermata nella tarda serata di ieri. A Ravello si parla di un rapporto tumultuoso anche se i tre, lui, lei e l’altra, si facevano spesso vedere insieme in giro. Ieri l’epilogo di una situazione a tratti imbarazzante su cui stanno concentrando le loro attenzione gli investigatori. Soprattutto su un dettaglio non di poco conto: la presunta lite, a quanto pare violenta, che sarebbe scoppiata la scorsa notte all’interno dell’abitazione. E le urla le avrebbero udite dalla strada più di una persona.

La donna, dal 2012 si era trasferita a Ravello dove viveva col compagno. Lui, nella città della musica era rientrato sei anni fa dal nord dove ha lasciato moglie e figli. A Ravello, lavorava come bracciante agricolo o manovale, e insieme alla vittima, a causa delle difficoltà economiche in cui versavano, era costretto a vivere in precarie condizioni all’interno di un fabbricato rurale attiguo a un terreno agricolo. Fino a quando, nell’autunno scorso, la coppia fu invitata a trasferirsi in via San Cosma, presso l’abitazione che Vincenza Dipino detiene in locazione. Rimasta sola dopo la morte della madre adottiva avvenuta lo scorso anno, la donna viene descritta come una persona mite, riservata. Ma cosa è accaduto in quell’abitazione di San Cosma?

Gelosia o altro lo stabiliranno in queste ore gli inquirenti che dal tardo pomeriggio di ieri stanno ascoltando insieme con il pubblico ministero Cristina Giusti sia Giuseppe Lima che Vincenza Dipino sulla quale pare siano ricaduti inizialmente i maggiori sospetti. La donna, difesa dall’avvocato Marcello Giani, pare fosse fortemente infatuata dall’uomo col quale avrebbe instaurato una relazione prima ancora del trasferimento della coppia presso la sua abitazione.

L’incredibile noir ha inizio alle 13 circa di ieri quando Lima telefona a Nicola Amato, funzionario del comune di Ravello, per comunicargli il decesso della sua compagna e chiedendogli consigli su come comportarsi. Subodorata la gravità della situazione, Amato ha allertato i carabinieri che hanno raggiunto l’abitazione dove hanno trovato il cadavere della donna all’interno di una vecchia cassapanca. Sul suo corpo ci sarebbero ecchimosi e segni di colluttazione. Sul posto, poco più tardi è giunto il sostituto procuratore Cristina Giusti che ha immediatamente chiesto di ascoltare Vincenza Dipino e Giuseppe Lima che dalle 16.30 sono stati sottoposti a interrogatorio.

La donna aveva dei graffi sul viso. Sul luogo della tragedia è giunto nel tardo pomeriggio il medico legale Giovanni Zotti che ha eseguito un esame esterno della salma. In serata è stata disposta la rimozione del cadavere e il trasferimento presso l’obitorio di Salerno dove sarà eseguito nei prossimi giorni l’esame autoptico.

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