Parlamento: sì alle armi ai curdi. Renzi: Europa non volta spalle all'Iraq

Parlamento: sì alle armi ai curdi. Renzi: Europa non volta spalle all'Iraq
Mercoledì 20 Agosto 2014, 12:40 - Ultimo agg. 21 Agosto, 08:33
3 Minuti di Lettura
Via libera delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato all'impegno del governo per l'Iraq in campo politico, di sicurezza e umanitario. È il tweet postato dal ministro degli esteri Federica Mogherini, al termine delle votazioni alle commissioni Esteri e Difesa del Senato e della Camera che sostengono il governo nell'invio di aiuti militari ai curdi nell'ambito della crisi in Iraq.



Il ministro Mogherini. Nel valutare «la modalità di risposta alla richiesta di sostegno militare» all'Iraq, è necessario «il quadro di riferimento internazionale ed è fondamentale condividere questo passaggio insieme alle Commissioni competenti» del Parlamento. Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini nell'informativa alle Commissioni Esteri e Difesa sulla situazione in Iraq e sul piano di aiuti militari che prevede l'invio di armi ai curdi.



Con l'avanzata dell'Isis in Iraq «è a rischio la stabilità della regione, che per noi è strategica, la sicurezza nazionale, ed un principio, quello della convivenza delle differenze in uno stesso territorio - ha poi spiegato il ministro - In Iraq «è a rischio la vita di civili, cristiani, yazidi, musulmani: è un dovere politico, ma soprattutto morale, rispondere a un dramma umanitario. Il mediterraneo e il medioriente sono scossi da una minaccia che sì riguarda anche l'Europa e sì riguarda anche l'Italia».



Renzi in visita lampo in Iraq. L'Europa in questi giorni deve essere in Iraq altrimenti non è Europa. Così il premier Matteo Renzi secondo fonti governative si è rivolto al premier uscente​ dell'Iraq Nouri Al Maliki incontrato nel palazzo presidenziale della zona verde di Baghdad in una visita lampo in Iraq.




Renzi ha espresso amicizia e vicinanza sia dell'Italia sia dell'Europa verso l'Iraq facendo presente che oggi, spiegano le stesse fonti di governo, è arrivato il sesto aereo di aiuti umanitari. L'integrità della regione e dell'Iraq, ha evidenziato il premier italiano, è fondamentale per la stabilità dell'intera area.



Renzi e il premier iracheno incaricato. Il presidente del consiglio ha poi incontrato il premier iracheno incaricato: se qualcuno pensasse che davanti ai massacri in Iraq l'Europa volta le spalle e pensa solo allo spread ha sbagliato previsione «oppure ha sbagliato semestre. L'integrità della regione e dell'Iraq è fondamentale per la stabilità di tutta l'area - ha poi detto - Così il premier Matteo Renzi a margine dell'incontro a Baghdad con il premier Haider Al Abadi. Renzi ha poi detto che occorre «individuare una strategia chiara per far uscire l'Iraq dalla violenza e ha sottolineato come il nuovo governo può essere un'opportunità.




«L'Iraq spera di avere le migliori relazioni» in particolare «con i Paesi dell'Unione europea» e «spera che questi Paesi lo aiuteranno nella sua guerra contro le bande terroriste», ha detto Al Abadi a Renzi. Al Abadi ha parlato anche delle minoranze perseguitate dallo Stato islamico (Isis), tra cui cristiani e Yazidi. «Seguiamo quotidianamente la loro situazione per andare incontro ai loro bisogni - ha detto il premier incaricato - e la comunità internazionale deve aiutarci in questo». Al Abadi ha infine espresso l'auspicio che «le relazioni bilaterali tra Iraq e Italia godranno di ulteriori sviluppi nei campi politici, della sicurezza, dell'economia e del commercio». Al Maliki e Abadi si sono rivolti a Renzi in qualità di premier italiano ma anche di presidente di turno dell'Unione europea.



Renzi in Kurdistan. Dopo Baghdad, il premier Matteo Renzi è arrivato ad Erbil per un colloquio con il presidente del governo regionale del Kurdistan iracheno Massud Barzani. Prima di lasciare Baghdad, il presidente del consiglio italiano ha incontrato anche il presidente iracheno Fouad Masoum.
Nell'incontro, svoltosi nel palazzo presidenziale di Erbil, Renzi ha sostenuto che la battaglia contro il terrorismo «sta nel cuore stesso dell'Europa, non ai suoi confini. L'Europa sa bene da che parte stare, come ha dimostrato nel recente Consiglio degli Affari Esteri a Bruxelles. Questa battaglia noi la vinceremo, voi la vincerete».



Barzani ha espresso grande preoccupazione per la tragedia umanitaria dei profughi, citando il fatto che l'altro giorno sono state individuate 272 mine in soli 4 chilometri. Il governatore della regione curda ha espresso, spiegano fonti italiane, gratitudine per la visita del premier italiano e grande riconoscimento al ruolo dell'Italia, che, ha evidenziato, è stata la prima ad visitare la regione in un momento così drammatico, e l'Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA