Isis, un nuovo video di Cantlie: «I raid non renderanno l’Occidente più sicuro»

Isis, un nuovo video di Cantlie: «I raid non renderanno l’Occidente più sicuro»
Martedì 30 Settembre 2014, 08:51 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 14:09
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Lo Stato islamico ha pubblicato un video con una nuova "puntata" dei messaggi dell'ostaggio britannico John Cantlie.

Nel filmato, Cantlie parla del discorso del presidente americano Barack Obama in occasione dell'anniversario dell'11 settembre e afferma: «Con i raid non guadagnerete terreno. Il nuovo conflitto (in Siria e Iraq, ndr) non renderà l'Occidente più sicuro», scrivono i media internazionali riportando il contenuto del terzo video di Cantlie.

L'ostaggio, in tenuta arancione dietro a una scrivania come nelle precedenti ''puntate", afferma poi che l'Isis non ha perseguitato e ucciso cristiani e Yazidi.

Poi l'attacco al discorso del presidente Usa, bollato come «irritante» dalla stampa britannica.«La strategia di Obama è prevedibile», afferma ancora Cantlie, nel secondo episodio in sette puntate del suo discorso sull'Isis. L'ostaggio evoca di nuovo lo spettro del Vietnam, come nel precedente messaggio. E conclude dicendo: «Ci vediamo alla prossima puntata». Il filmato, al momento, è stato rimosso da Youtube.

Scomparso nel novembre del 2012 in Siria, il fotogiornalista britannico John Cantlie era apparso il 18 settembre scorso in un video intitolato ''Lend me your ears'' (Prestatemi attenzione), in cui faceva appello al «pubblico» perché si mobilitasse, per «impedire un altro conflitto» come quelli «disastrosi» in Iraq e Afghanistan. Alla fine del video, Cantlie annunciava altre puntate, nelle quali avrebbe illustrato cosa è l'Isis. Qualche giorno dopo, in un secondo video Cantlie affermava che i Paesi occidentali avevano sottovalutato «la forza e lo zelo nel combattere del loro oppositore» e che andavano incontro a un «caos potenziale» come quello in Vietnam. La pubblicazione del filmato era stata interpretata come una risposta ai raid che gli Stati Uniti hanno lanciato contro il movimento terrorista in Siria.

Intanto prosegue la battaglia: La Coalizione internazionale guidata dagli Usa ha effettuato la scorsa notte una serie di raid aerei sulle postazioni dello Stato islamico (Isis) intorno a Ain al Arab (Kobane), la terza città curda della Siria, sulla quale i jihadisti stanno avanzando. Lo riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).

Falluja. Scontri anche a Falluja dove sono rimasti uccisi 5 civili tra cui due bambini, 11 i. Si sono fronteggiati l'esercito iracheno e i jihadisti dello Stato islamico (Isis), che dal gennaio scorso controllano la città. Lo riferisce l'agenzia irachena Nina citando fonti mediche. Le fonti hanno precisato che «i quartieri a nord e a est della città sono stati attaccati da forze dell'esercito in risposta ad una sortita effettuata da miliziani dell'Isis».

Le forze curde intanto hanno lanciato un'offensiva su tre fronti contro l'Isis nel nord dell'Iraq. Lo hanno reso noto fonti dei peshmerga. Le operazioni militari, si dispiegano a nord della città di Mosul, controllata dai jihadisti, a sud della città petrolifera di Kirkuk, e in una città al confine con la Siria.

Turchia. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il premier Ahmet Davotuglu si sono incontrati la notte scorsa a due giorni dal previsto voto del Parlamento di Ankara sulla possibilità che le Forze Armate turche vadano oltre i confini nazionali dopo l'avvio delle operazioni della coalizione internazionale contro i jihadisti dello Stato islamico attivi in Siria e Iraq. Il sito web del giornale turco Hurriyet parla di un «incontro non annunciato alla vigilia di importanti decisioni riguardo la lotta contro gli estremisti in Iraq e Siria». Erdogan ha ricevuto Davutoglu dopo il rientro dagli incontri a Istanbul del Forum economico mondiale. L'incontro tra il presidente e il premier, sottolinea il giornale, è stato il primo da quando Erdogan è rientrato da New York, dove ha avuto colloqui con il presidente Barack Obama e il vice presidente Joe Biden. Nessun comunicato, scrive il sito web di Hurriyet, è stato diffuso dopo l'incontro di 40 minuti tra Erdogan e Davutoglu. Sabato scorso un'intervista allo stesso Hurriyet Erdogan ha detto che le Forze Armate turche potrebbero essere impiegate per contribuire alla creazione di una «zona sicura» in Siria se ci sarà un accordo internazionale in tal senso per aiutare i siriani in fuga dallo Stato islamico.

Vaticano. Per preservare la pace nel mondo c'è bisogno di una rinnovata azione dell'Onu contro gli attacchi terroristici. Così alla 69/ma sessione della Assemblea generale dell'Onu a New York il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, è intervenuto sulle crisi in atto. «La mia delegazione - ha detto - desidera ricordare che è lecito e urgente per fermare l'aggressione ricorrere all'azione multilaterale e ad un uso proporzionato della forza», ma «abbiamo la responsabilità di proteggere i più deboli». Nel suo intervento il porporato non ha mancato di esprimere la delusione perchè fino ad ora, la comunità internazionale si è caratterizzata per le sue voci contraddittorie, e addirittura di silenzio, per quanto riguarda i conflitti in Siria, in Medio Oriente e Ucraina. Centrale nel suo intervento anche la persecuzione nei confronti dei cristiani e delle minoranze. «Qui con voi oggi, non posso non menzionare i molti cristiani e le minoranze etniche, che negli ultimi mesi hanno subito la persecuzione atroce in Iraq e Siria. Le loro richieste - ha sostenuto il card. Parolin in un passaggio del suo intervento - devono essere per noi un impegno costante a rispettare e promuovere la dignità di ogni singola persona, come voluta e creata da Dio». Inoltre, il segretario di Stato vaticano ha sottolineato che è fondamentale che ci sia un'unità d'azione per il bene comune, evitando il fuoco incrociato di veti, ed ha auspicato un'azione rinnovata delle Nazioni Unite.

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