Un medico sotto accusa: «Umiliava la paziente»

Un medico sotto accusa: «Umiliava la paziente»
di Loris Del Frate
Giovedì 26 Febbraio 2015, 16:32 - Ultimo agg. 16:51
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Pordenone - Una storia ancora da chiarire ma che rischia di diventare un brutto esempio di malasanità. Un medico si sarebbe permesso di ridere e sbeffeggiare un’anziana malata di Alzheimer. La vicenda è in mano al direttore sanitario dell’ospedale di Udine, Giampaolo Canciani. Coinvolta una donna residente a Pordenone che insieme ai familiari si era recata all’ospedale di Udine per una visita dopo un incidente stradale



Il medico era stato indicato consulente tecnico dal tribunale di Udine. «Appena entrati in ambulatorio - racconta C. V., parente della donna - ho subito fatto presente che la zia era affetta da Alzheimer in fase evoluta e che molto probabilmente non sarebbe stata in grado di parlare. La risposta del medico è stata secca: la visita si doveva fare comunque. La prima domanda era legata al fatto se ricordasse o meno l’incidente: ricorda - ha chiesto il medico - se al momento dell’impatto aveva la cintura? "L’avevo dimenticata a casa" ha risposto la nonna. A quel punto il medico si è messo a ridere e in modo ironico ha ribattuto: «Non credevo che la patologia fosse così grave».



Gran parte della visita è stata costellata da frasi sconnesse dell’anziana malata e - raccontano i familiari - da risolini del medico sino a quando non potendo più subire le umiliazioni alla parente, gli accompagnatori hanno chiesto maggiore rispetto. «Il medico - raccontano ancora - ha continuato la sua valutazione, ma il più delle volte la nonna non capiva le domande. La cosa però che ci ha sconcertato forse più delle risate è stata una frase rivolta dal medico: "Ma le dico di fare una cosa e lei ne fa un'altra"? Incredibile che un medico non capisca i problemi dell’Alzheimer.



Spero che cose del genere non si ripetano più perchè nessuno deve subire umiliazioni del genere, né è accettabile la giustificazione telefonica della segretaria del medico. "Forse - ha detto - il medico era solo un po’ stanco". Vogliamo aggiungere - per capire se la procedura è corretta - che alla fine della visita il medico ci ha presentato una fotocopia con i suoi estremi bancari per il pagamento. Alla richiesta del perché ci stava consegnando il codice Iban personale, la risposta è stata che ogni ospedale fa a modo proprio e questa era la prassi a Udine».



«Confermo - ha spiegato il direttore sanitario Canciani - di aver ricevuto la lettera, così come sono in corso verifiche per capire nel dettaglio se effettivamente le cose si sono svolte come descritte. Posso aggiungere che di fatto quando un medico opera come Ctu per un altro ente, può essere considerato fuori dalla giurisdizione aziendale, ma in ogni caso una verifica mirata vogliamo comunque farla».