Allarme in dispensa: 8 italiani su 10 non buttano via i cibi scaduti

Allarme in dispensa: 8 italiani su 10 non buttano via i cibi scaduti
Lunedì 1 Settembre 2014, 09:59 - Ultimo agg. 12:37
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«Con più di otto italiani su dieci (81 per cento) che non buttano il cibo scaduto. Al rientro dalle vacanze quest'anno è allarme in dispensa dove è necessario fare le verifiche indispensabili a garantire l'integrità dei cibi che si portano a tavola per evitare di avere spiacevoli disturbi».



È quanto afferma la Coldiretti sulla base del rapporto 2014 di Waste watcher knowledge for Expo dal quale si evidenzia che nel 2014 sono aumentati del 18 per cento gli italiani che non gettano cibi scaduti anche per colpa della crisi. «È innanzitutto necessario verificare nelle case la data di scadenza dei cibi che va distinta però dal Termine Minimo di Conservazione (TMC) riportato con la dicitura 'da consumarsi preferibilmente entrò che indica -sottolinea la Coldiretti- la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà organolettiche e gustative, o nutrizionali specifiche in adeguate condizioni di conservazione, senza con questo comportare rischi per la salute in caso di superamento seppur limitato della stessa.



Si sottolinea però che tanto più ci si allontana dalla data di superamento del TMC, tanto più vengono a mancare i requisiti di qualità del prodotto, quale il sapore, odore, fragranza, ecc». «La data di scadenza vera e propria -precisa la Coldiretti- è invece la data entro cui il prodotto deve essere consumato ed anche il termine oltre il quale un alimento non può più essere posto in commercio. Tale data di consumo non deve essere superata altrimenti ci si può esporre a rischi importanti per la salute. Si applica ai prodotti preconfezionati, rapidamente deperibili come il latte fresco (7 giorni) e le uova (28 giorni)».



«Da un punto di vista microbiologico ed è indicata con il termine "da consumarsi entro" seguito dal giorno, il mese ed eventualmente l'anno e vale indicativamente per tutti i prodotti con una durabilità non superiore a 30 giorni. Al rientro dalle ferie una particolare attenzione -continua la Coldiretti- deve essere poi riservata al controllo della funzionalità del freezer e del congelatore per sincerarsi che non vi siano state interruzioni del funzionament».



«A questo proposito -precisa la Coldiretti- lo sviluppo di ghiaccio sulle confezioni esterne di surgelati o anche della carne sta ad indicare che è avvenuta una interruzione del freddo ed è quindi consigliabile non consumare i prodotti interessati. All'interno del frigorifero -continua la Coldiretti- vanno eliminate le confezioni già aperte di latte, succhi di frutta o conserve come pure quelle di tonno e sottoli se l'olio non copre integralmente il prodotto. Anche le vaschette di yogurt che si presentano gonfie in modo anomalo sono pericolose perché possono essersi verificate fermentazioni indesiderate».



«Eliminare in ogni caso gli omogeneizzati già aperti ed anche -continua la Coldiretti- i salumi già affettati che presentano segni di ossidazione come pure gli eventuali 'avanzì dimenticati alla partenza.
Un consiglio -precisa la Coldiretti- che a maggior ragione va seguito se i prodotti già aperti sono stati lasciati fuori dal frigorifero di casa. Occhio anche all'eventuale sviluppo di muffe su formaggi o salumi».