Il Pd ci ripensa: nessun veto sulle primarie

Il Pd ci ripensa: nessun veto sulle primarie
di Luigi Roano
Mercoledì 25 Novembre 2015, 11:30 - Ultimo agg. 13:04
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C’è chi l’ha definita una «scivolata» come l’ex segretario Guglielmo Epifani, chi - e soprattutto - i renziani doc, a iniziare dal presidente del partito Matteo Orfini non l’ha digerita, e lo ha fatto capire nel parlamentino dei dem, fatto sta che è probabile, che la norma anti-Bassolino non ci sarà. Cosa significa?



Di certo che «la rottamazione va avanti», che il no secco e deciso alla candidatura di Antonio Bassolino di Matteo Renzi resta intatto. Ne dà conto, in maniera molto ampia, un lungo articolo dell’house organ dei democrat, «L’Unità». La sostanza è che i rumori romani sulla questione delle candidature e delle primarie, specialmente a Napoli, certo non fanno bene al Pd locale già di per sè alle prese con la sfida più ardua. Mettere in moto il meccanismo del rinnovamento, trovare, fuori di metafora, e presto, l’alternativa a Bassolino stesso. Partita difficilissima da giocare in un panorama dove i competittor sono tanti e molto ben strutturati come i Cinque stelle, l’uscente Luigi de Magistris e lo stesso Gianni Lettieri che si rpesneta come autonomo dal centrodestra, parter politica quest’ultima in ritardo almeno quanto il Pd nella scelta del candidato per Napoli.



Al Nazareno è scattato il dietrofront sulla presunta norma anti-Bassolino a margine della riunione della direzione di lunedì, il chiarimento c’è stato con i «napoletani» ai quali però il dicktat consegnato è stato netto: «La rottamazione non si ferma. Anzi, deve estendersi con più decisione anche in periferia». Tema, che a onor del vero, è trapelato dalla segreteria regionale, come riportato da Il Mattino, con una certa chiarezza: «Il Pd non può fare norme ad personam o contro le persone, non è così che un partito si può liberare dei personaggi che non ritiene dentro lo schema renziano di rinnovamento».



La sfida è trovare persone giuste, scovare, ammesso che ci sia, una nuova classe dirigente dei democrat anche attraverso un processo maieutico. Il tema è caldo lo affronta anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: «Alla luce della candidatura di Bassolino - dice - il Pd deve fare una riflessione ordinata su questa materia che riguarda le primarie, il modo attraverso il quale si selezionano le candidature. Questo credo varrà per Bassolino come per qualsiasi altro candidato potenziale del Pd». Il riferimento all’ex sindaco di Roma Ignazio Marino appare chiaro. Se ne parla a Roma e anche a Bologna.