Stella di Natale nella galleria Umberto, la famiglia di Salvatore Giordano manifesta il suo disappunto. «Una scelta quanto meno inopportuna - dicono i familiari del ragazzo morto lo scorso 9 luglio a causa del crollo di alcuni calcinacci - A soli quattro mesi dalla morte di Salvatore, sarebbe stato più giusto adoperarsi per altre iniziative, magari nel segno e nel nome di Salvatore Giordano».
«È come si stesse facendo di tutto per far dimenticare la tragedia - aggiunge Giuseppe, lo zio del ragazzo che avrebbe compiuto 14 anni lo scorso 13 novembre - È passato così poco tempo dalla morte di mio nipote.
Proteste anche dalla Municipalità di Scampia, dove il presidente Angelo Pisani ha attaccato il sindaco: «Luminarie e foto “propaganda” nella galleria della morte, rispetto per la tragedia di Salvatore: rimuovete subito simboli di festa e ricordate la piccola vittima».
Per la morte di Salvatore la Procura ha aperto una inchiesta. La questione della manutenzione degli edifici soprattutto privati - è il caso in questione - è complessa come anche la rete di responsabilità su quanto sta accadendo in città sostanzialmente dall’estinzione del progetto Sirena, che convinceva i privati a mettere a posto le facciate degli edifici storici. Quando il 14enne Giordano era in agonia, i commercianti della Galleria, proprietari degli immobili, si misero addirittura in ginocchio, compiendo una vera e propria sceneggiata nel tentativo di scongiurare la chiusura di uno o due varchi del monumento per la messa in sicurezza. In quel caso forse si è assistito ad uno spettacolo ancora più penoso. In Galleria foto e dediche ricordano ancora Salvatore Giordano.
«Pensavo che fosse doveroso per il sindaco di Napoli porgerci le condoglianze di persona. De Magistris - ha conlcuso Pisani - è andato ai funerali di altri ragazzi morti a Napoli, ha addirittura piantato un ulivo in memoria di un giovanissimo morto al Rione Traiano. Da noi non è venuto, non ha partecipato ai funerali e adesso festeggia sorridente davanti ad una stella situata a pochi metri dal luogo dove la vita del mio Salvatore si è spezzata. Siamo infuriati».