Il Comune, con o senza aiuto della Regione, è pronto a rifare da solo lo stadio San Paolo. Offrendo al Napoli calcio - per far giocare gli azzurri nella loro storica casa - una convenzione light e un canone di legge ma conservando la gestione dell’impianto al cento per cento. Non una boutade, ma una ipotesi che sta prendendo sempre più corpo - soprattutto a livello politico - in Palazzo San Giacomo. La parola chiave per spiegare il nuovo scenario, e raccontare lo stato dell’arte dei rapporti tra la Società sportiva calcio Napoli del patron Aurelio De Laurentiis e il Comune retto da Luigi de Magistris, è sintonia, ecco, non c’è sintonia e nemmeno feeling. E questa volta la questione è molto seria perché la rottura c’è e si sta consumando sul progetto preliminare presentato dalla Società per il rifacimento del San Paolo. Certo, uno studio aperto, nel senso che di qui a quello definitivo potrebbe essere radicalmente stravolto, messo in campo per avviare il lungo iter della legge 147. Però sotto questa coltre di burocratismi c’è la sostanza. Al Comune il progetto non piace e piace ancora di meno la richiesta della Società di avere in cambio dei lavori una convenzione di utilizzo dello stadio per 99 anni senza pagare il canone.
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Stadio, il Comune di Napoli pronto a fare da sé
di Luigi Roano
Sabato 12 Settembre 2015, 09:10
- Ultimo agg. 09:36
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