San Paolo, il Napoli mette sul piatto 22 milioni. Il Comune: offerta inferiore alle attese

San Paolo, il Napoli mette sul piatto 22 milioni. Il Comune: offerta inferiore alle attese
di Valerio Esca
Sabato 1 Agosto 2015, 09:06 - Ultimo agg. 09:13
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Il Calcio Napoli, al fotofinish, ha depositato ieri pomeriggio il quadro finanziario-gestionale che va a completare lo studio di fattibilità (già presentato dalla Società lo scorso 30 giugno) per la ristrutturazione dello stadio San Paolo. Un piano da 22 milioni di euro di investimenti (compresi gli oneri per la sicurezza) con una concessione lunga 90 anni. Una cifra più contenuta rispetto ai 29 milioni dei quali si era parlato nelle scorse settimane. Sette milioni in meno, nell’economia del restyling di uno stadio non sono pochi. Così come la possibile cessione di fatto, per quasi un secolo, di un impianto pubblico per 22 milioni non si può classificare come un «affare d’oro» per Palazzo San Giacomo.



Il discorso va comunque legato alla convenzione-ponte, che accompagnerà l’iter di approvazione dello studio di fattibilità e che approderà in Consiglio comunale a settembre, per capire quanto il Comune farà prevalere le proprie ragioni su alcuni punti chiave, rispetto alle richieste del Calcio Napoli. Potrebbe infatti essere proprio la convenzione un terreno fertile dove cercare il punto di equilibrio.

Nella bozza presentata dal Napoli sette giorni fa non è esplicitata la materia dei concerti. Non c’è il via libera e non c’è il «niet». Ma non ci vuole la maga per capire che dei concerti al San Paolo il patron Aurelio De Laurentiis può tranquillamente farne a meno.



C’è poi la questione del canone d’affitto. Il Napoli vorrebbe pagare i 518 mila euro all’anno fissati dal Coni, al quale lo stesso Comune si è rivolto come ente terzo per stabilire l’equo compenso per il San Paolo. Il ragionamento che fanno gli uomini di De Laurentiis e il presidente in primis è semplice: Palazzo San Giacomo ha chiesto uno studio, che è una sorta di arbitrato, ora rispettasse quanto è stato messo nero su bianco. Il Comune dal canto suo però ritiene troppo bassa la proposta.



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