Napoli, follia a Mergellina: botte del branco all’imprenditore sceso dallo yacht

Napoli, follia a Mergellina: botte del branco all’imprenditore sceso dallo yacht
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 24 Agosto 2015, 09:06 - Ultimo agg. 18:49
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È sceso dallo yacht per rimproverare una comitiva di giovani che facevano tardi facendo baldoria sugli scogli, ha chiesto di fare silenzio vista l'ora tarda e rispetto per chi voleva dormire. Per tutta risposta si è visto insultare, accerchiare ed aggredire da un branco scatenato che alla fine lo ha aggredito mandandolo in ospedale.



Incubo di una notte di mezza estate a Napoli: una notte che rimarrà tristemente impressa nei ricordi di Luca Nicolò Panerai, imprenditore molto noto nel settore dell'editoria italiana, protgonista - suo malgrado - del brutto episodio verificatosi l'altra notte a Mergellina. Vittima di un'aggressione proditoria e brutale, il 39enne manager milanese è finito al Loreto Mare per la conseguenza di un vero e proprio linciaggio da parte di un gruppaccio di ragazzi (pare che tra loro ci fossero anche dei minorenni): contusioni, escoriazioni e la frattura della clavicola, prognosi 30 giorni. Un episodio che ripropone il livello del degrado morale e civile che in città regna ormai anche nei luoghi che dovrebbero essere lontani dai pericoli delle periferie violente e che invece si scoprono vulnerabili.



Lo scenario del pestaggio è Mergellina, la zona degli chalet e degli approdi di panfili e yacht sui quali viaggiano spesso anche nomi noti. Ricostruiamo i fatti. Sono ormai passate le tre della notte di sabato e sulla scogliera prospiciente il molo Luise c'è, come sempre, un gran movimento. Comitive di giovani, fidanzatini in cerca d'intimità e insonni passeggiatori affollano la zona. Ma c'è chi non si rende conto che poco più là, a pochi metri dagli scogli trasformati ogni notte in luogo di bivacco collettivo, riposa nelle cabine delle imbarcazioni. Un gruppo, in particolare, composto da giovanissimi napoletani urla, canta, beve e non fa prendere sonno ai diportisti. Tra loro c'è Panerai, che è in vacanza nelle isole del Golfo con il suo yacht in compagnia di amici, e ha fatto scalo a Napoli.



L'imprenditore attraversa la scaletta del suo yacht e avvicina i ragazzi chiedendo di smetterla con gli schiamazzi che si protraggono ormai da qualche ora. «Sono le tre passate, non vi sembra che possa bastare? Qui c'è gente che riposa!». Non ha nemmeno il tempo di finire la frase che si vede accerchiato dal branco. Stando agli atti della Polizia, che ha raccolto la denuncia della vittima, il gruppo sarebbe stato composto da non meno di venti persone. Tra loro c'è chi non ci pensa due volte, e inizia a spintonare l'imprenditore. È solo il preludio del dramma che si sta per consumare. Panerai tenta di difendersi ma nulla può di fronte alla vigliaccheria di chi si fa forte in gruppo: schiaffi, calci e pugni, adesso è un vero e proprio pestaggio. La manica di delinquenti smette di colpire solo quando il turista crolla a terra, qualcuno gli ha spezzato una spalla. Poi tutti fuggono via. Adesso sul gravissimo fatto indaga la Polizia di Stato.



Ma, al di là degli esiti giudiziari, restano solo amarezza e sconcerto. Panerai ha rifiutato il ricovero ed è già ripartito, portandosi via il peggiore ricordo della città che vorrebbe vivere di turismo e accoglienza.