Tragedia sul Lungomare: ragazzo di 12 anni annega mentre fa il bagno

Tragedia sul Lungomare: ragazzo di 12 anni annega mentre fa il bagno
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 29 Luglio 2014, 19:49 - Ultimo agg. 30 Luglio, 16:43
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Morire a 12 anni per la voglia di fare un tuffo a mare. Anche se non si sa nuotare. Un desiderio che ha portato alla morte Ivan, un ragazzino di Afragola, che tra pochi giorni avrebbe compiuto 13 anni. E che oggi aveva espresso il desiderio di andare a mare. E i suoi fratelli lo hanno accontentato.

La tragedia si è consumata in poche ore, nel pomeriggio, sul Lungomare Caracciolo. Esattamente nello specchio d'acqua antistante la Rotonda Diaz. Ivan Iazzetta, ultimo di quattro fratelli è annegato, in pochi metri d'acqua, dopo essersi tuffato a mare.

Il corpo senza vita del ragazzo è stato recuperato, dopo alcune ore dalla sua scomparsa, proprio nello specchio d'acqua prospiciente la Rotonda Diaz.

Avrebbe compiuto ad agosto 13 anni.

Ivan era in compagnia dei suoi due fratelli più grandi, Luigi e Salvatore e di alcuni amici, sulla spiaggetta della Rotonda Diaz. Sembra che i genitori Antonietta ed Antimo, che lavora in un cantiere edile non sapessero di questa gita a Napoli.

Il ragazzino è entrato in mare dalla spiaggia non dagli scogli, poichè aveva paura dell'acqua alta e non sapeva nuotare. L'ultimo ad averlo visto in vita è stato un suo amico sedicenne, Marco, a cui Ivan ha fatto un saluto con la mano mentre era tra le onde, poco prima di sparire alla vista di tutti.

Quando i fratelli e gli amici non lo hanno visto più ritornare a riva lo hanno cercato ovunque. Qualcuno si è spinto persino in Villa Comunale pensando che, senza farsi vedere, fosse uscito dal mare e si fosse allontanato. Poi, dopo un paio di ore, allarmati e in preda al panico, i ragazzi hanno chiesto aiuto agli altri bagnanti e insieme a loro hanno dato l'allarme utilizzando il microfono di una struttura allestita nei paraggi per uno spettacolo.

É stata subito chiara la gravità della situazione tanto da richiedere l'intervento anche di alcuni agenti del vicino commissariato di polizia San Ferdinando, che si sono recati sul posto ed hanno poi chiesto anche la collaborazione della Guardia Costiera.

Le ricerche, avviate per mare e per terra, cui hanno partecipato anche i proprietari di alcune imbarcazioni, hanno portato dopo poco al ritrovamento del corpo, che era non lontano dalla riva, a una decina di metri, in un punto dove l'acqua è profonda non più di un metro. Inutile anche l'intervento del 118. Un medico ha tentato di rianimarlo ma inutilmente.

A quanto pare il ragazzo non sapeva nuotare e potrebbe essere stato colto da un malore che lo avrebbe stroncato sul colpo. Sembra, secondo quanto hanno raccontato i fratelli e gli amici, che Ivan poco prima di immergersi in mare, avesse mangiato un panino con la frittata. Sul posto è giunto anche il medico legale, per definire con certezza le cause della morte.

Gli agenti di polizia hanno subito avviato un'indagine, ascoltando tutti i presenti per tentare di ricostruire la dinamica dell'accaduto. Il tratto di mare dove è avvenuta la tragedia è noto come «Mappatella beach». Si tratta di una spiaggia libera dove non ci sono sistemi di vigilanza nè tanto meno bagnini.

Secondo una prima ricostruzione Ivan potrebbe essere stato colto da un malore, quando si è tuffato in acqua, ma sarà l'esame autoptico a stabilire con esattezza le cause della sua morte. Intanto alla Rotonda Diaz è arrivata anche la mamma di Ivan, che ha avuto un malore alla vista del corpo del suo bambino.

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