Morta la ragazza napoletana ustionata nell'incendio alla discoteca di Bucarest

Morta la ragazza napoletana ustionata nell'incendio alla discoteca di Bucarest
Sabato 21 Novembre 2015, 02:59 - Ultimo agg. 8 Novembre, 19:49
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Bucarest. È morta la giovane napoletana rimasta gravemente ustionata nell'incendio dei giorni scorsi alla discoteca di Bucarest.

La tragica notizia è stata data dal sottosegretario alla sanità romeno Raed Arafat e la Farnesina lo ha confermato. Tullia Ciotola, originaria di Napoli, era a Bucarest per un corso del programma Erasmus.

Il decesso della ragazza che fino a ieri era ricoverata all'ospedale Spitalul Clinic de Urgență con ustioni sul 50% del corpo, è avvenuto durante il trasporto in aereo all'ospedale di Rotterdam, in Olanda, dove era stato predisposto il trasferimento di otto gravi ustionati per essere sottoporsi a ulteriori cure specifiche.

Due di essi sono morti prima dell'arrivo a Rotterdam, ha precisato Arafat, secondo il quale il bilancio dell'incendio alla discoteca è salito a 41 vittime.

La giovane oltre alle ustioni aveva subìto gravi danni ai polmoni ed era già in condizioni giudicate molto gravi dai medici. Fin da subito la Farnesina si era attivata per offrire ogni supporto alla famiglia della ragazza.

Un vero e proprio dramma quello in Romania, consumatosi lo scorso 31 ottobre: 145 persone ferite in ospedale. Tullia era stata l'unica italiana identificata. La sua famiglia, appreso il dramma, era volata a Bucarest. La strage - secondo l'inchiesta - è stata provocata da uno show di fuochi pirotecnici: l'incidente più grave registrato negli ultimi decenni. In seguito alla tragedia, si è dimesso il Governo rumeno. Secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa, nel club Collectiv si celebrava con un concerto rock la notte di Halloween: il locale nel giro di pochi minuti si è trasformato in un inferno con i circa 400 giovani presenti che hanno cercato disperatamente di mettersi in salvo attraverso l'unica via di uscita disponibile.

Nel panico e nella calca indescrivibile, in tanti sono rimasti travolti e schiacciati dalla folla in fuga. Il concerto era del gruppo heavy metal "Goodbye to Gravity" che presentava il suo nuovo album davanti a centinaia di fan entusiasti. Il chitarrista della band, Vlad Telea - tra le cui ultime canzoni ne figura una dal titolo sinistro "The day we die" (Il giorno in cui moriamo) - risulta essere tra le vittime accertate del rogo, anche un altro componente del gruppo è morto e i compagni sarebbero feriti. Tra loro, il leader di un'altra formazione molto in voga in Romania, il cantante dei "Vita de vie" Adrian Despot, lì per assistere allo spettacolo.

Tullia Ciotola, era una studentessa dell'Università Orientale di Napoli e si trovava a Bucarest nell'ambito del progetto Erasmus. Quella sera del 31 ottobre era nel locale ‘Colectiv' per una festa, insieme ad altri studenti del progetto, due spagnoli, un turco e un tedesco quando per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia rumena, fuochi d'artificio sono esplosi causando un vasto incendio con 35 morti (poi diventati 39 n.d.r.) e 140 persone tra ustionati e intossicati. A quanto si è appreso, Tullia Ciotola si era allontanata per individuare le amiche e una trave infiammata le è caduta addosso.

«Non vedevo una tale mobilitazione di squadre di soccorso dai tempi della rivoluzione anti-comunista di fine 1989», ha detto Ioan Lascar, un medico dell'ospedale Floreasca di Bucarest, dove sono stati portati gran parte dei feriti. «Gli interventi che pratichiamo sono analoghi a quelli che si fanno durante una guerra», ha aggiunto. I feriti, ha precisato, sono arrivati tutti con gravi ustioni e problemi alle vie respiratorie. «Se non li avessimo subito intubati, in tanti sarebbero morti».

Ieri sera circa 2mila persone sono nuovamente scese in piazza a Bucarest per protestare contro le autorità, accusate di corruzione e scarsa trasparenza. Per il fatto che la discoteca non disponesse di misure di sicurezza adeguate e a norma di legge, Victor Ponta, il premier, si è assunto la responsabilità, presentando le sue dimissioni e quelle del governo.

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