Ercolano. I killer di camorra con le maschere di Carnevale

Ercolano. I killer di camorra con le maschere di Carnevale
di Mary Liguori
Giovedì 29 Gennaio 2015, 15:23 - Ultimo agg. 18:06
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Ercolano. Retroscena agghiaccianti emergono dagli atti che questa notte hanno portato all'arresto di sette capiclan di Ercolano indagati per quattro omicidi avvenuti tra il 2001 e il 2007.

I killer con le maschere di Carnevale. E' il superpentito Costantino Iacomino a riferire questo dettaglio. "Mia figlia e mio genero - si legge nell'ordinanza - erano appena arrivati a casa di mia suocera quando un uomo si precipitò in una cabina telefonica e due persone in motocicletta con maschere di Carnevale sulla faccia iniziarono ad aggirarsi nei paraggi". Secondo il collaboratore, i due dovevano ammazzare Agostino Scarrone, killer oggi pentito, e la moglie, figlia appunto di Iacomino. I due riuscirono a scampare all'agguato.

La pistola del boss defunto. "Deve morire per mano di mio fratello, quindi userai la sua pistola": Mario Papale consegnò ad uno dei suoi sicari l'arma del defunto boss Antonio, ucciso sette mesi prima.

La vittima era Vincenzo Abbate, uomo degli Ascione-Papale accusato di "tradimento" per essere passato dalla parte dei Birra.

Morte in diretta. Nicodemo Acampora stava parlando con la fidanzata quando i killer lo sorpresero in una cabina telefonica e lo crivellarono di colpi. La ragazza lo sentì pronunciare le sue ultime parole "non sparate, per favore non sparate", dopo le urla, l'esplosione di otto proiettili. La ragazza urlò, abitava alla Cuparella e così i Birra, che avevano ordinato l'omicidio di Acampora, seppero in diretta che il loro ordine era stato eseguito.