Sms al capo staff di De Luca: la sentenza è stata depositata

Sms al capo staff di De Luca: la sentenza è stata depositata
di Silvia Barocci e Valentina Errante
Sabato 21 Novembre 2015, 12:37 - Ultimo agg. 14 Novembre, 16:07
2 Minuti di Lettura
ROMA Alle 23.15 del 21 luglio, quando la decisione del Tribunale di Napoli non è ufficiale, Nello Mastursi, responsabile dell'organizzazione del Pd campano e ormai ex capo della segreteria politica di De Luca, riceve un sms: il deposito della sentenza c'è stato. Qualche giorno prima, il 17 luglio, durante l'udienza che avrebbe deciso le sorti del governatore, è il giudice Anna Scognamiglio a telefonare al marito. Una conversazione criptica: «Hai parlato col preside?».



Guglielmo Manna, che spera di ottenere l'incarico di direttore generale in una Asl, è stato seguito fino ad Avellino dagli uomini della Mobile di Napoli. Ha trascorso mezza giornata nello studio dell'avvocato Giuseppe Vetrano, coordinatore delle liste a sostegno di “De Luca di Campania Libera” alle regionali, ma non sembra sia andato da un preside. Per ricostruire la vicenda, che ha portato all'iscrizione sul registro degli indagati di sette persone per concussione per induzione (De Luca, la magistrata, il marito, l'avvocato Vetrano, Mastursi e altri due mediatori, che avrebbero messo in contatto Manna con i vertici della regione per pilotare la sentenza) il procuratore Giuseppe Pignatone convocherà De Luca nei prossimi giorni. Intanto a Roma sono arrivati i documenti acquisiti lunedì durante le perquisizioni.



Agli atti ci sarebbe anche il carteggio per la nomina di Manna e alcuni elementi su Anna Scognamiglio. Il 16 luglio alle 21,51 Vetrano manda un sms all'avvocato Gianfranco Brancaccio, uno dei mediatori tra Manna e l'entourage di De Luca: «Possiamo procedere. Informa tu gli amici». La risposta è immediata: «Ok, grazie, provvedo subito». Brancaccio chiama Manna, che annuncia: «Ho appena finito di parlare con Anna. Tranquillo, tranquillo, tranquillo, poi domani ti spiego, ma puoi tranquillamente tranquillizzare, tranquillo, tranquillo». Già proprio tranquillissimo quindi un'anticipazione non la daranno domani».



Sono le 9.50 del mattino del 17 luglio, Brancaccio chiama Vetrano, Manna è presente. «I motivi - dice - saranno esposti martedì» (21 luglio giorno del deposito della decisione ndr). Ma è alle 14.51 del 17 luglio, durante l'udienza, che la polizia ascolta la telefonata più pesante. La magistrata chiama il marito che è ancora ad Avellino: «Devono parlare ancora metà degli avvocati, tu che hai fatto dal preside?».



E Manna: «Tutto a posto. Ho il nullaosta in tasca. Lei sarà giudice ma io non sono fesso, tengo il nulla osta in tasca». E la Scognamiglio: «No il nullaosta, devi tenere la disponibilità». E Manna: «La disponibilità e il nullaosta in entrata e tutto, Anna..tutto a posto, tutto fila secondo la normale aspettativa».