De Magistris: «Sospeso? Spazio al vicesindaco. Ringrazio Putin e Obama. Nell'ultimo anno attacchi perfidi»

De Magistris: «Sospeso? Spazio al vicesindaco. Ringrazio Putin e Obama. Nell'ultimo anno attacchi perfidi»
Sabato 27 Settembre 2014, 11:49 - Ultimo agg. 28 Settembre, 09:59
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«Nel 2016 mi ricandido a sindaco di Napoli», annuncia Luigi de Magistris a Sky Tg 24. «Ricostruirò il mio consenso giorno dopo giorno, e alla fine come sempre decideranno i cittadini». E il sindaco si dice convinto di poter ottenere tra due anni percentuali ribaltate rispetto al sondaggio di Sky, che vede il 78% di favorevoli alle dimissioni di de Magistris e il 22% contrari.

De Magistris potrebbe dimettersi per il bene della città ed evitare che la sua vicenda personale si ripercuota su Napoli? «Sarebbe un errore», risponde l'interessato a Sky Tg 24. «Sto portando fuori Napoli da una crisi gravissima, dai rifiuti e dai debiti.

Chi mi chiede di dimettermi, la politica? Non lo faccio. La sentenza di condanna è sbagliata, saranno solo le elezioni a cacciarmi da sindaco di Napoli. Andrò avanti fino alla fine con la mia squadra, convinto che i napoletani apprezzeranno il mio lavoro, pur con tutti i limiti che posso avere».

Lo Stato, ripete de Magistris «è in parte intriso di corruzione di mafia. Mi sono sempre battuto contro questo sistema, e i napoletani mi hanno eletto anche per questo. Oggi siamo l'unica grande città non governata dai partiti e da un sistema di potere».

Al leader dell'opposizione Gianni Lettieri («Le mani criminali sulla città sono di questa amministrazione, ha alzato le tasse al massimo, con degrado e buche dappertutto») il sindaco risponde: «Sono affermazioni gravissime, lui appartiene ai poteri che abbiamo allontanato dalla città. Chiediamoci perché vogliono commissariare Napoli e mettere le mani su Bagnoli... Le nostre sono mani pulite, non ci lasciamo intimidire, mi farò giudicare dalla gente come ho sempre fatto».

«Ringrazio Putin e Obama che non sono intervenuti nella vicenda che mi ha visto protagonista oltre al Santo Padre e al comandante della Nato». De Magistris è ironico su quelle che sono state le posizioni espresse da più parti per la condanna dell'inchiesta Why not e dice: «Mi pare che siano intervenuti tutti».

L'ex pm fa un parallelo con la sua vita da magistrato e si domanda perchè «se faccio così pena, tutto questo interesse?».

«Voglio chiarire che non ci sarà un sindaco facente funzione, qualora malauguratamente dovessi essere sospeso, ma ci sarà un vicesindaco che formalmente rappresenta il sindaco, altrimenti per quanto mi riguarda quest'esperienza è conclusa perché, può piacere o no, il popolo napoletano ha eletto Luigi de Magistris».

Mette in chiaro, il sindaco, condannato con pena sospesa per l'inchiesta Why not, cosa succederà qualora fosse applicata la legge Severino che prevede la sospensione dalla carica per chi è condannato. Se sarà sospeso, in applicazione della Legge Severino, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, farà questo: «Una cosa che mi piace e mi entusiasma moltissimo: andrò ad adottare, giorno dopo giorno, deluso per deluso».

Così come fece in campagna elettorale, nelle due settimane del ballottaggio per la corsa a sindaco di Napoli quando «adottammo un astenuto per astenuto». «Se qualcuno vuole lanciare la sfida col cavillo giuridico - avverte - io la rimbalzo con l'entusiasmo politico». «E quando finirà la sospensione, che mi auguro che non ci sarà perchè non ci sono le condizioni, noi saremo ancora politicamente più forti - afferma - Non è che scompaio da palazzo San Giacomo, nè sarò un fantasma o uno spirito nè un convitato di pietra». «Sarò il sindaco - ripete finalmente potrò fare quello che più mi piace: guardare in faccia i miei concittadini e avere un rapporto fisico e psicologico con loro».

«Perfidi, violenti, brutti, malcelati e visibili allo stesso tempo»: sono le parole che il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, usa per definire «gli attacchi dell'ultimo anno».

«Mettiamoli uno dietro l'altro», invita e comincia a fare l'elenco di questi «attacchi». A cominciare da «quella decisione francamente discutibile della sezione regionale della Corte dei Conti, il commissariamento del San Carlo, il tentativo di farci cadere sul bilancio consuntivo». E «adesso il commissariamento strisciante attraverso Bagnoli». Ancora: «L'attacco per far cadere nelle ultime ore l'Amministrazione. Potrei continuare». «È qualcosa di particolarmente preoccupante perchè io credo che rappresentanti di interessi non solo politici, ma anche affaristici e finanche, secondo me, criminali - afferma - stanno cercando di portare l'assalto finale a una esperienza democratica cercando di circondarla e di commissariarla».

L'Anm «deve difendere la magistratura come sa fare» ma deve anche «saper riconoscere gli errori di alcuni magistrati, altrimenti diventa corporativismo fine a se stesso» dichiara de Magistris, replicando alla nota dell'Associazione nazionale magistrati che ha definito «inaccettabili» le sue dichiarazioni sulla sentenza del processo Why not.

«Parole dure le mie e parole dure quelle dell'Anm - aggiunge de Magistris - sono un uomo delle istituzioni ferito cui è stata strappata la toga di pm per aver fatto il mio lavoro e, a distanza di 7 anni vengo accusato per un'assurdità. Sono un uomo delle istituzioni ma sono anche un uomo libero e gli uomini, quando le istituzioni fanno schifezze, devono dirlo». De Magistris spiega di aver ricevuto messaggi da «alcuni magistrati che mi hanno detto delle belle cose, che a me servono perché ho bisogno di un sostegno. Come diceva Pasolini, autonomia indipendenza e libertà sono un elemento di forza ma anche di debolezza, se si rimane isolati».

A «Che tempo che fa» - Nonostante la bufera degli ultimi giorni De Magistris non molla e nemmeno si abbatte, anzi. Trova anche il modo di fare qualche battuta spiritosa da buon napoletano. Questa sera ospite in studio da Fabio Fazio alla trasmissione «Che tempo che fa»: il sindaco ripete quanto detto in precedenza sulla condanna e poi: «L’inchiesta Why Not? É diventata veramente «nu' guaio ‘e notte» come si dice a Napoli, appunto».

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