Castellammare, Democratici a pezzi: il sindaco Cuomo va a casa

Castellammare, Democratici a pezzi: il sindaco Cuomo va a casa
di Francesco Fusco
Venerdì 9 Ottobre 2015, 08:44 - Ultimo agg. 11:25
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Si apre la strada del commissariamento al Comune dopo che ieri sera tredici consiglieri hanno rassegnato le dimissioni, sfiduciando di fatto l’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Nicola Cuomo (Partito Democratico).



Spetta adesso al prefetto di Napoli, Maria Gerarda Pantalone, procedere alla nomina del commissario che si insedierà nei prossimi giorni fino alla convocazione delle prossime elezioni che, a questo punto, dovrebbero svolgersi già la prossima primavera. È dunque giunta al capolinea l’esperienza di governo di Cuomo, nipote dell’ex ministro democristiano Antonio Gava, in carica da giugno 2013. La sfiducia è arrivata da 13 consiglieri, di cui 6 eletti con la sua maggioranza. Si tratta di Giuseppe Giovedì (Sinistra e Libertà), Amedeo Di Nardo (Italia dei Valori) e i democrat Francesco Iovino, Rosanna Esposito, Rodolfo Ostrifate e Francesco Russo. A loro si sono aggiunti 7 consiglieri di minoranza, guidati dal leader del centrodestra Antonio Pentangelo (Forza Italia). La giornata politica si era aperta con la convocazione di un interpartitico a Palazzo Farnese. Ma la tensione è andata via via crescendo. Un chiaro segnale che i giochi erano ormai fatti e che di lì a poco i dissidenti si sarebbero recati dal notaio per ratificare le dimissioni.



E così è stato. Alle 21.30 è stata scritta la parola fine a quest’esperienza amministrativa, così come accadde nel 2012 con il sindaco di centrodestra Luigi Bobbio. Prima dell’epilogo, gli assessori si erano a loro volta dimessi, nell’estremo tentativo di convincere alcuni dissidenti (Di Nardo in particolare) a tornare sui propri passi. “Le forze politiche presenti alla riunione interpartitica hanno confermato il proprio sostegno all’iniziativa del sindaco – avevano affermato i fedelissimi di Cuomo attraverso una nota ufficiale – invitandolo a completare in tempi rapidi e definiti il processo di ricomposizione dell’esecutivo”. Ma l’auspicato rilancio dell’azione amministrativa non c’è stato. “Non c’era via d’uscita se non quella di porre fine a questa esperienza di governo – hanno affermato i dissidenti – negli ultimi mesi abbiamo assistito soltanto ad un teatrino della politica, con danni evidenti alla comunità stabiese”. Ad aggravare ulteriormente la crisi è stata la tensione con l’Idv sul rimpasto di giunta.



Di Nardo avrebbe infatti chiesto l’azzeramento delle deleghe e la nomina di una nuova squadra di assessori tecnici per non votare la sfiducia.
Nel mirino dell’Idv sarebbe finita anche la posizione del vicesindaco Mariarita Auricchio, definita “fedelissima” di Cuomo. Ma in serata anche l’Idv ha deciso di far capitolare definitivamente il sindaco. “La mia amministrazione in due anni ha completato 12 opere pubbliche e ha aperto altri 8 cantieri – ha affermato Cuomo – penso si tratti di un vero e proprio record”. Il centrodestra intanto gongola. “L’operato del sindaco – affermano i rappresentanti delle opposizioni – è stato contrassegnato da una gestione eccessivamente personalistica della cosa pubblica, tale da generare una vera e propria paralisi dell’azione amministrativa, con gravissime ripercussioni sugli interessi della comunità. Tale condotta, oggi, appare ancor più scellerata alla luce dei reiterati e continui patti di scambio del voto consiliare”.
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