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Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, interviene sul caso de Magistris e spiega che per la città: «Un forte danno d’immagine già c’è stato». Cantone lancia un appello: «De Magistris dovrà interrogarsi e, qualora capisse che la città non può andare avanti senza sindaco, dovrebbe valutare con la maggioranza la soluzione migliore per Napoli».
Presidente Cantone, sul caso De Magistris qual è il giudizio di un ex collega e amico come lei?
«Posso dire tutt'ora di essergli amico».
Nonostante la battuta del sindaco che la invita a fare meno salotti televisivi e a scendere in strada con lui?
«Non raccolgo lo spunto polemico di qualche sua dichiarazione forse frutto di stanchezza e stress.
Per molti l'ex pm resta vittima di una norma della Severino sulla quale si stende l'ombra lunga delle pressioni giustizialiste innescate proprio da toghe come De Magistris. Condivide?
«No, anzi quella norma è ipergarantista. Intendiamoci: in altri Paesi non esisterebbe una norma del genere, perché altrove fanno fede regole etiche non scritte che stabiliscono quando un politico debba restare al suo posto. Da noi purtroppo c'è stata la necessità. Nell'attuazione del pacchetto Anticorruzione il presupposto è la probità dell'amministratore. Dunque, senza ledere il principio assoluto della non colpevolezza fino a sentenza non definitiva si interviene con la sospensione e solo quando la sentenza passa in giudicato si passa alla rimozione».
L'ex pm ora dice che farà il sindaco sospeso come il caffé, lasciando intendere un rispetto solo formale del provvedimento. Le sembra corretto?
«Dico che poi tutto dipenderà dal sindaco facente funzioni che avrà una responsabilità personale molto delicata, anche in virtù delle nuove funzioni di sindaco della Città Metropolitana».
