Droga, colpo al business del clan Belforte: 20 arresti

Droga, colpo al business del clan Belforte: 20 arresti
Giovedì 27 Novembre 2014, 07:48 - Ultimo agg. 16:39
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Un'operazione della Polizia di Stato di Caserta è scattata all'alba per la notifica a venti persone di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere finalizzata al traffico, alla detenzione ed allo spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti, in particolare cocaina, crack e hashish.



Nel provvedimento la Direzione Distrettuale Antimafia contesta l'aggravante di avere agito al fine di agevolare il clan di camorra Belforte detto «i Mazzacane», attiva a Caserta, Marcianise, San Nicola la Strada, Maddaloni e i comuni della zona. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta - ha reso noto la Polizia - hanno riguardato la fazione del clan Belforte e hanno scoperto che i presunti referenti del clan gestivano le forniture di cocaina, crack e hashish delle varie piazze di spaccio operative sul territorio, imponendo anche il pagamento di una percentuale sui proventi della vendita.



Secondo quanto accertato dalla Polizia, l'approvvigionamento dello stupefacente avveniva prevalentemente tramite presunti esponenti del clan Mazzarella di San Giorgio a Cremano (Napoli) mentre la vendita al minuto era affidata alla capillare gestione di piccoli gruppi, a cui erano assegnate determinate e strategiche «aree di competenza». Nel corso delle indagini - ha ricordato la Polizia - erano state arrestate 15 persone in flagranza di reato per detenzione e spaccio di stupefacenti e sequestrati, complessivamente, oltre 1,5 kg di cocaina.



L'operazione della scorsa notte segue quella analoga del maggio 2012 nella quale furono arrestati altri 20 presunti affiliati al medesimo gruppo criminale accusati di associazione mafiosa, estorsioni e reati relative alle armi con l'aggravante di aver agevolato il clan di camorra Belforte.



Dai lavori pubblici, come la costruzione

della caserma della Polizia Municipale o della piazza del Municipio, alle opere private, non c'era business edilizio o attività imprenditoriale realizzata tra Caserta ed i Comuni limitrofi che sfuggisse al clan Belforte di Marcianise.



È quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare che stamattina ha portato in carcere per i reati di estorsione e spaccio di droga aggravati dal metodo mafioso 17 persone, mentre un 18/mo indagato è finito ai domiciliari. I destinatari del provvedimento dovevano già essere arrestati due anni fa ma il Gip di Napoli respinse la richiesta di carcerazione preventiva della Dda. Erano tutti coinvolti nell' inchiesta denominata «Officina del Crimine», che nel maggio 2012 portò in carcere altri 20 affiliati al clan Belforte per gli stessi reati.



La Procura fece appello al Riesame contro la decisione del Gip, quindi è intervenuta la decisione della Cassazione a favore della Dda ed il fascicolo è tornato qualche mese fa al Riesame, che ha disposto le misure restrittive. Dalle indagini sono emerse decine di estorsioni.



A San Nicola la Strada fu costretto a pagare 10 mila euro l'imprenditore impegnato nella costruzione della caserma dei vigili urbani e nella riqualificazione di due centrali piazze cittadine, a Marcianise numerosi venditori ambulanti al mercato comunale hanno sborsato 125 euro a testa per poter restare tranquilli. Hanno pagato il pizzo anche noti imprenditori edili casertani associati a Confindustria. Numerosi anche i titolari di società di installazioni di slot machine ed altri giochi d' azzardo taglieggiati.



A Caserta il gruppo facente capo ai Belforte, molto attivo anche nello spaccio specie di cocaina e crack, era capeggiato da Fulvio Della Ventura (già arrestato due anni fa), figlio del boss Antonio Della Ventura tuttora al 41 bis, e dalla madre Concetta Buonocore, ex dipendente dell'azienda che raccoglie i rifiuti e ritenuta una delle cassiere del clan.
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