Alfano: «Nuovo modello Caserta per favorire sicurezza, sviluppo e integrazione di immigrati regolari»

Alfano: «Nuovo modello Caserta per favorire sicurezza, sviluppo e integrazione di immigrati regolari»
di Lorenzo Iuliano
Venerdì 1 Agosto 2014, 11:24 - Ultimo agg. 14:30
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CASERTA - Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è arrivato in prefettura a Caserta con 15 minuti d'anticipo rispetto alle 11, dove sta presiedendo una riunione del Comitato Nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica.



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Alla riunione partecipano anche i vertici nazionali delle forze dell'ordine. Nel corso della riunione, in particolare, si affronteranno i fatti avvenuti a Pescopagano, a pochi chilometri da Castel Volturno il 13 e 14 luglio scorsi quando il ferimento di due immigrati ivoriani scatenò la protesta degli altri stranieri e la reazione dei residenti italiani.



Presenti inoltre il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, e il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo. E' stato proprio Alfano ad aprire i lavori: «I fatti di Pescopagano fanno capire che abbiamo raggiunto il limite - sottolinea il ministro -. Da qui parte un nuovo modello Caserta. Dopo la prima fase di repressione, adesso si lavorerà su due fronti per affrontare e risolvere, da un lato, il fenomeno dell'immigrazione illegale; dall'altro per favorire l'integrazione tra residenti e immigrati regolari».

Dal confronto in prefettura non arrivano soltanto certezze sul fronte sicurezza (prorogata la presenza a Castel Volturno del contingente di polizia), ma anche sullo sviluppo, per aiutare i Comuni che sono in difficoltà. Fondi per 4,1 milioni di euro - ha assicurato Alfano - saranno concessi a quegli enti che hanno presentato progetti nell'ambito del Pon legalità del Ministero. L'obiettivo è creare un sistema di 642 strutture (tra asili nidi e servizi per anziani) in tutta la provincia di Caserta.

«Pensare alla sicurezza non basta più - prosegue Alfano - e lo dimostra quanto è accaduto negli ultimi giorni a Castel Volturno. Da qui, oggi, parte un nuovo modello Caserta che vogliamo resti storico per la capacità di affiancare sviluppo ai controlli sul territorio».
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