Strage del bus, disposto il sequestro dei 6 milioni per il risarcimento

Strage del bus, disposto il sequestro dei 6 milioni per il risarcimento
Giovedì 29 Gennaio 2015, 09:15 - Ultimo agg. 19:27
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Il giudice del tribunale civile di Avellino Pasquale Russolillo ha disposto il sequestro cautelativo di 6 milioni di euro, ovvero del massimale della Reale Mutua, la compagnia di assicurazioni del pullman precipitato nella scarpata di Monteforte Irpino dell'autostrada A16. La somma, a quanto si è appreso, era stata già congelata dalla compagnia per l'eventuale risarcimento ai familiari delle vittime dell'incidente. La decisione è stata comunicata nel corso della prima udienza della causa civile che si sta celebrando nell'aula della corte d'Assise del capoluogo irpino.



Il processo civile anticipa - caso non molto frequente - l'accertamento delle responsabilità penali. È questo, tra l'altro, lo spunto per una delle principali questioni sollevate da alcuni legali che hanno chiesto di sospendere il giudizio in attesa della definizione del processo penale. Una istanza sulla quale - come su diverse altre - il giudice si è riservato la decisione.



Il procedimento prende avvio da una iniziativa della Reale Mutua, la compagnia assicuratrice del pullman: la società ha messo a disposizione sei milioni di euro (cinque per danni a persone, uno per danni a cose), ovvero il massimale della polizza (tale somma è stata «congelata», con un provvedimento di sequestro reso noto oggi dal giudice). La Reale Mutua ha individuato 240 convenuti: si tratta delle persone - familiari delle vittime ma anche proprietari di alcune auto danneggiate nell'incidente - che avrebbero diritto ai risarcimenti. L



a compagnia chiede che sia il giudice a pronunciarsi con un provvedimento complessivo, evitando così di essere chiamata in causa con singole citazioni in decine di processi da parte delle persone offese. Ma il giudizio cominciato oggi nell'aula della Corte di Assise del Palazzo di Giustizia di Avellino - scelta perché assai più capiente delle altre - riguarda anche un altro filone, scaturito dalla azione civile promossa da alcuni familiari nei confronti di Società Autostrade.



La società oggi ha formalizzato la «chiamata in garanzia» della sua compagnia di assicurazione in vista di accordi con le parti in giudizio o in via stragiudiziale, come hanno spiegato i legali. Il giudice ha concesso agli avvocati otto giorni per presentare le loro deduzioni, dopodiché fisserà la data per la prossima udienza.



Al processo hanno assistito una ventina di familiari delle vittime. «Stiamo lottando anche per cambiare le leggi, per migliorare la sicurezza stradale, far sì che tutti rispettino il codice e che le strade siano a norma. Chiediamo anche questo e non solo giustizia per i nostri familiari», ha detto Miriam, una ragazza che nella sciagura ha perso la madre.



Nei giorni scorsi la procura di Avellino ha chiuso le indagini preliminari con avvisi indirizzati ai vertici di Autostrade, ai proprietari del pullman e a funzionari della Motorizzazione indagati per disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
Non si esclude che il processo civile, chiamato a stabilire i risarcimenti, non arrivi a sentenza grazie ad accordi transattivi con le persone offese.
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