«Il Circolo Unione di Napoli cambia, vogliamo le donne socie»

Il presidente: i tempi sono ormai maturi

Giuliano Buccino Grimaldi
Giuliano Buccino Grimaldi
Maria Chiara Aulisiodi Maria Chiara Aulisio
Martedì 21 Maggio 2024, 09:00
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L'apertura alle donne dopo duecento anni di storia del Garrick, uno dei gentlemen's club più esclusivi d'Inghilterra, ha fatto soffiare fin qui il vento del cambiamento dando vita a un vivace confronto - ospitato sulle pagine de Il Mattino - con l'obiettivo di convincere gli ultimi irriducibili tradizionalisti ad alzare bandiera bianca e accogliere le signore in qualità di socie. Il presidente del circolo nazionale dell'Unione, l'avvocato Giuliano Buccino Grimaldi, il problema se lo è posto quasi subito: «Siamo gemellati con lo storico Garrick, e lo siamo pure con l'Interalliee di Parigi. Entrambi i club, tra i più esclusivi e aristocratici d'Europa, hanno deciso di accettare la membership femminile. Ora noi che cosa dovremmo fare?».

Iscrivere le donne esattamente come loro.
«Per forza, non vedo alternative.

E aggiungo: come è giusto che sia. Essere gemellati vuol dire - tra l'altro - che i membri di un sodalizio possono frequentare liberamente tutti i club associati con quello d'origine. Sarebbe un po' strano se l'Unione - parlo del circolo che rappresento ma è chiaro che il discorso è generale - accogliesse le socie di altri club vietando a quelle di casa sua di diventarlo».

Senza dubbio una contraddizione.
«Non solo. C'è anche un'altra ragione per la quale ritengo doveroso dare l'opportunità alle signore che lo vorranno di diventare nostre socie».

Qual è?
«Sapete che la sede del circolo è a Palazzo Reale. Non è casa nostra, siamo affittuari del Demanio grazie al quale abbiamo la possibilità di pagare un canone agevolato altrimenti non potremmo mai permetterci una location così prestigiosa».

Quindi?
«È giusto ricambiare il favore dando più spazio alla città, in questo caso alle donne, offrendo ad altri l'opportunità di condividere quello che consideriamo un grande privilegio ricevuto. Ecco perché apriamo ben volentieri le porte del nostro club anche all'organizzazione di eventi sociali e nel segno dell'arte e della cultura».

Complimenti.
«Lo devo soprattutto a mia figlia che inconsapevolmente ha contribuito a togliermi ogni dubbio. Qualche tempo fa mi ha detto: "Papà voglio diventare socia dell'Unione anche io". Come faccio a risponderle "non puoi perché sei donna"».

Impossibile.
«È cambiato il mondo, stiamo andando in un'altra direzione. Se anche uno degli ultimi bastioni della tradizione inglese come il Garrick ha ceduto dopo circa duecento anni, vorrà pur dire qualcosa o no?».

Può apparire incredibile ma a Londra ci sono ancora diversi club che sbarrano le porte alla membership femminile: il più antico, il White's Club, non ammette le donne nei suoi saloni neppure come ospiti.
«Lo sappiamo. Se non ricordo male fecero un'eccezione molti anni fa solo per la regina Elisabetta. In ogni caso per quanto riguarda il nostro Paese i circoli più refrattari al cambiamento sono quelli del Nord».

Sta dicendo che la modernizzazione parte dal Sud?
«Direi proprio di sì. Facciamo parte dell'Uci, l'Unione dei circoli italiani, l'associazione che raggruppa i club più esclusivi d'Italia. Vi assicuro che le resistenze maggiori a ogni tentativo di apertura e di cambiamento arrivano dalle città di Milano e Torino, mai da Napoli o Palermo».

Prima o poi si convinceranno anche loro.
«È diventato necessario, si tratta di un tabù che va superato».

Intanto cominciate voi.
«Siamo già pronti, non abbiamo neanche la necessità di cambiare lo statuto: è stato rielaborato nel 2012 e da nessuna parte è scritto che le donne non possono diventare socie. A questo punto aspettiamo solo le candidature, poi seguiremo la stessa procedura che vale per gli uomini».

Ricordiamola.
«Serve una presentazione da parte di due soci fondatori».

Basta così?
«Non proprio. Come avviene in tutti i circoli il consiglio farà una valutazione della persona, a prescindere dal sesso ovviamente, e se non ci saranno impedimenti rispetto alle regole del sodalizio si procederà all'iscrizione».
Quali sono i requisiti principali per ottenere il via libera dal consiglio?
«Tendiamo a privilegiare chi sia in grado di rappresentare un valore aggiunto per il nostro club da ogni punto di vista, in modo particolare culturale e professionale. Dirlo mi sembra perfino banale e scontato ma è chiaro che la prima regola è quella di rientrare nella categoria di persone che più semplicemente definiamo "perbene"».

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