Ryanair scommette sull'Italia e apre due nuove basi a Trieste e a Reggio Calabria, portando il totale degli scali serviti da 17 a 19. Non conferma l'entità dei nuovi aeroporti l'amministratore delegato Michael O' Leary, che nemmeno lo smentisce e che sarà tra 2 giorni nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia. Proprio lì, con molta probabilità, ufficializzerà l'annuncio. L'operazione, del resto, rientra nella strategia di «crescita organica» del gruppo. O' Leary non punta ad acquistare compagnie ma aerei, allargando la rete delle basi. «Nei prossimi due anni - spiega - ci sarà un consolidamento delle compagnie aeree.
Ryanair apre due nuove basi a Trieste e Reggio Calabria
Ryanair, i 4 gruppi per O'Leary
È in parte già successo con l'acquisto di Alitalia da parte di Lufthansa, poi Iag (British e Iberian, ndr) comprerà Tap in Portogallo ed Air France e Klm una quota del 25% in Sas». «Alla fine - conclude - ci saranno 4 grandi gruppi: Lufthansa, Air France-Klm, Iag e Ryanair, che sarà la più grande compagnia low-cost».
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Ryanair, le dinamiche dei prezzi
A questo proposito O' Leary chiarisce come il gruppo «investirà laddove sarà abolita la tassa sugli imbarchi», cosa che è stata fatta dallo scorso primo gennaio, per effetto della finanziaria, nelle regioni autonome, tra cui la Sicilia e la Sardegna, dove Ryanair ha già una base, e il Friuli-Venezia Giulia. Secondo O' Leary è sulla tassa che il governo deve intervenire anziché puntare il dito sulle tariffe. «Non abbiamo mai cospirato con Alitalia e con nessuna compagnia - sottolinea - e quella dell'algoritmo sulle tariffe è una notizia spazzatura». Anche i ribassi tra l'80 e il 90% dopo le festività natalizie non sono altro che «il mercato», in quanto «dopo le Feste ci sono i saldi e così è per viaggiare in aereo». «Cercano l'algoritmo - conclude - e non vedono la tassa sugli imbarchi che grava tutta sui passeggeri».