Elezioni Europee, De Luca «avverte» Schlein: sostegno a Maraio

Dal presidente nuova stoccata a Manfredi: «Non sarò mai amico di tutti, troppo facile»

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Adolfo Pappalardo
Martedì 30 Aprile 2024, 23:31 - Ultimo agg. 2 Maggio, 16:34
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Sinora non una parola sulle prossime Europee o un sostegno chiaro a un qualche candidato del Pd. Nulla. Ieri però il governatore De Luca sceglie di partecipare ad un convegno sull’Autonomia differenziata che è soprattutto il battesimo della campagna elettorale di Enzo Maraio, segretario nazionale dei socialisti ed ex assessore delle sue giunte a Salerno. Ma ora è capolista al Sud nella formazione politica con Renzi e la Bonino.

E se non è uno sgarbo al Pd e alla segretaria Elly Schlein poco ci manca. Ma tant’è: resta solo da vedere se nelle prossime settimane De Luca parteciperà o no a qualche iniziativa dem in vista del voto dell’8 e 9 giugno. E soprattutto se deciderà di puntare ufficialmente su qualche nome del Pd, come fece cinque anni fa con Franco Roberti, ex procuratore antimafia e suo ex assessore alla Regione.

Vedremo.

Intanto ieri pomeriggio De Luca sceglie la platea dei socialisti per supportare il suo leader nazionale. E proprio la carica di segretario nazionale costringe Maraio ad essere a Roma per le formalità burocratiche legate al voto, costringendo ad un’attesa di quasi 3 ore chi era a Napoli. De Luca compreso. Però, il governatore non va via dopo il suo intervento che in genere è quello conclusivo e attende Maraio. «Ti ho aspettato per augurarti un grande in bocca al lupo», dice pubblicamente non appena arriva l’ex consigliere regionale che lo ringrazia per il sostegno. Non una parola, invece sul voto, davanti alla platea che riserva a De Luca una serie di applausi. Anche quelli degli ex nemici. «Con la sua presenza qui, suggella la difesa del nostro Sud», dice nel suo intervento Caterina Miraglia, ex assessore della giunta Caldoro e ora candidata per le Europee. Poi da parte del governatore una serie di attacchi contro il governo e l’Autonomia differenziata, dove si erge a «unico» difensore del Mezzogiorno.

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Gli attacchi

«A essere amico di tutti, a lisciare il pelo a tutti è troppo comodo. Anch’io potrei farlo e vivrei tranquillo: ma non mi vederete mai in questa veste», arringa. Come a marcare una distanza con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi di essere troppo dialogante con questo governo. «A destra ci sono troppe ambiguità rispetto al fascismo. Dalla la seconda carica dello Stato che ha il busto di Mussolini a casa ai manager di Stato - attacca - che salgono sul palco con le magliette di Fdi...Mi sembrano le dichiarazioni di fedeltà al regime del Ventennio». Poi sull’Autonomia in cui non risparmia le stilettate al centrosinistra e al suo partito: «Nel 2001 sono stati commessi degli errori enormi anche se - aggiunge - a dire la verità nessuno poteva immaginare che questi al governo potessero prevedere queste porcherie....Meglio con Berlusconi al governo: almeno c’era un clima democratico».

Maraio non è da meno contro l’esecutivo di centrodestra. «Il governo Meloni considera il Sud una palla al piede e la Lega vuole meno Europa. Ma gli italiani hanno capito che con questo provvedimento la Lega vuole meno Italia unita: meno sanità, meno scuola, meno lavoro». Poi aggiunge: «Mi chiedo: ma Giorgia Meloni lo vede il Sud da Palazzo Chigi? E come pensa di portarlo al passo con l'Europa? Giorgia, come vuole farsi chiamare dagli elettori, lo sa che 4,5 milioni di persone rinunciano alle cure sanitarie perché ormai la sanità è privatizzata e le liste d’attesa sono infinite? Solo con una “Europa Nazione” politica e forte – conclude - gli Stati Uniti d’Europa, potrà tornare il Sud grande in Unione Europea».

Lo scontro

Intanto proprio su Maraio si concentra l’attacco di Fratelli d’Italia per l’incarico, firmato da De Luca appena dieci giorni fa, di dirigente della sede romana di palazzo Santa Lucia. Incarico congelato sino al 15 giugno («differimento dell’esecuzione del menzionato contratto a data successiva alle elezioni») per richiesta del politico socialista. «Siamo alla perdita di ogni freno inibitore se la Regione Campania ha conferito al candidato Maraio un incarico dirigenziale. È scandaloso che dopo la vicenda di Oddati si passi al segretario nazionale del Psi che entrerebbe in carica dopo le Europee», attacca il senatore e commissario regionale di Fdi Antonio Iannone. E rincara: «La Regione è usata come paracadute delle sorti personali di esponenti di centrosinistra: presenterò un’interrogazione al ministro per la Funzione Pubblica per verificare le procedure e a quanto ammonta il compenso».

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