Rc auto, il trucco delle targhe estere premia l’esercito dei furbetti

Alla Camera i dati su possibili truffe, Ipotesi premio minimo di base nazionale

Il trucco delle targhe estere
Il trucco delle targhe estere
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 17 Maggio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 20:10
4 Minuti di Lettura

Forse stavolta si apre uno spiraglio per ridurre la sperequazione tra le tariffe Rc Auto per gli automobilisti del Nord e quelli del Sud. Anche per arginare un fenomeno che sembra ormai insostenibile: la esterovestizione dei veicoli dove spesso è complicatissimo risalire non solo ai proprietari ma anche capire se sono in regola con l’assicurazione e altri adempimenti. Per dare un’idea del fenomeno basta un dato: su 53mila targhe straniere in Italia in questo momento (ma salgono ogni giorno), ben 35mila sono solo a Napoli e provincia. E se spesso il sistema, specie al Nord, serve ad eludere o non pagare iva o superbollo per veicoli di lusso, all’ombra del Vesuvio serve per abbattere decisamente i costi dell’assicurazione, ormai proibitivi per una famiglia media. «Colpa dei premi insostenibili che favoriscono il fenomeno dell’evasione assicurativa con tante sigle straniere», spiega Antonio Coviello, garante nazionale degli assicurati (Andci) nel corso dell’audizione in commissione Finanze della Camera per l’esame della proposta di legge per l’istituzione di un premio minimo su base nazionale per chi non fa incidenti da un decennio, su firma del deputato Avs Francesco Borrelli. E lì, in commissione, ieri, oltre a Coviello sono stati auditi Angelo Pisani, presidente di Noi consumatori, Antonio Coppola, presidente Aci di Napoli e il broker assicurativo Angelo Coviello.

Il fenomeno

Ormai l’esterovestizione dei veicoli verso i paesi dell’Est, specie Polonia e Bulgaria, ha numeri da capogiro a Napoli. Il meccanismo è semplice: ci sono alcune agenzie campane che hanno creato società in questi paesi. Sono loro a provvedere a rottamare il veicolo in Italia e dopo una decina di giorni vengono consegnati documenti, targhe di un altro Paese e un contratto di noleggio. Così, oltre a non pagare tasse, si possono eludere non solo assicurazione ma anche bollo, revisioni e contravvenzioni. Ed il gioco è fatto. Aggiungeteci poi come nella provincia di Napoli, si stima, come un veicolo su dieci non ha l’assicurazione pur avendo targa italiana. Ed in caso si subisca un sinistro è molto difficile per un cittadino onesto anche essere risarcito.

«Serve applicare - è il suggerimento in commissione di Coviello - la logica della mutualità, tipica dell’assicurazione: in caso di premio medio nazionale ci sarebbe un decremento del premio assicurativo in alcune province, ma andrebbe a discapito di altre dove necessariamente i premi aumenterebbero». 

«La Campania è la regione in cui si è registrato l’aumento più consistente per quanto riguarda il costo delle Rc auto e ciò, non soltanto perché è qui che vengono scoperte di continuo organizzazioni truffaldine che aggiungono ulteriore danno al territorio e agli automobilisti onesti, ma perché talvolta è la stessa politica delle compagnie assicurative a eludere una serie di serrati controlli preventivi che certamente contribuirebbero a soffocare sul nascere buona parte delle tentazioni illecite. I controlli vanno fatti a monte. Per questo abbiamo proposto una legge sulla tariffa unica nazionale per chi non commette sinistri, un modo per avere equità», spiega Francesco Borrelli

Video

Dal mondo assicurativo, è emerso ieri, non c’è però stavolta una totale chiusura. «L’iniziativa di Borrelli può rappresentare l’inizio di un nuovo percorso, volto riconoscere ai cittadini italiani virtuosi, una tariffazione agevolata in assenza di sinistri», spiega Angelo Coviello in rappresentanza del comparto assicurativo in commissione. Poi spiega come «i premi assicurativi per i veicoli contribuiscono significativamente alle casse dello Stato, con circa il 26 per cento delle somme pagate che supportano i conti pubblici.

Di conseguenza sinora, qualsiasi sia stato il colore dell’esecutivo, non c’è mai stato un reale interesse a calmierare i prezzi nel settore Rc Auto». Ma non è una chiusura anche se la proposta è quella di «inasprire le pene per le false testimonianze e incidenti simulati, l’elusione delle norme relative alla residenza del veicolo e l’azione contro i soggetti che non intendono assicurarsi». Pur di arrivare ad una tariffa unica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA